Workshop Naturalistico: a spasso per la Maremma

Workshop di fotografia naturalistica fenicotteri al tramonto

Il Workshop di fotografia naturalistica visto da Mattia

Ragazzi che figata! Sono carichissimo, Claudia mi ha dato il benestare per partecipare al workshop di fotografia naturalistica “Wildlife in Tuscany”. Michele è un giovanissimo fotografo faunistico e trovo le sue foto wild davvero belle.

Si parte! Sveglia alle 4 del mattino, mentre Claudia cerca disperatamente la forza di alzarsi dal letto io sono già pronto, lavato, vestito e con il caffè in mano. Prendo lo zaino che pesa come un macigno, il treppiede con la sua sacca, il trolley e via in garage a caricare la macchina.

Dopo qualche ora di autostrada finalmente arriviamo al punto di ritrovo, un hotel che dal primo sguardo so già farà storcere il naso alla mia mogliettina, e come darle torto? Vabbè questo è…

Piano piano arrivano tutti, lasciamo i bagagli in stanza e iniziamo la parte teorica. Mia moglie è l’unica accompagnatrice, spero vivamente non si annoi troppo.

Scopro mio malgrado di essere l’unico nikonista, non tanto per il marchio quanto perché non avrò la possibilità di provare attrezzatura che non conosco. Michele ci spiega come è meglio approcciare gli animali tra etica, rispetto per la natura e consigli pratici, tutto davvero interessante. Ora passiamo alla tecnica fotografica e a come lui post-produce le foto, qui sono già abbastanza preparato. La teoria la conosco e a parte qualche chicca su pannelli particolari di Lightroom, niente di nuovo per me ma, come dicevano i latini, repetita iuvant.

Dai che si inizia!

Finalmente inizia la parte tanto attesa del workshop di fotografia naturalistica, la caccia allo scatto perfetto!

Saliamo sulle macchine, direzione un campo pieno di ibis. Sono uccelli abbastanza grandi, calvi e con un becco lungo e appuntito. Non sono molto belli ma fotogenici sì. Ci si sdraia a terra per avere l’obbiettivo ad altezza occhi del soggetto, c’è un bel vento e la terra è umida, per non sporcarci stendiamo dei nylon sotto di noi. Qui, studiando il comportamento degli ibis, notiamo che affondano il becco nella terra, tirano fuori un vermicello, lo lanciano per aria e lo riprendono al volo per mangiarlo. Mi giro, cerco Claudia e la vedo sghignazzante al riparo dal vento tra i due silos, immagino che dietro di noi ci siano almeno il doppio degli ibis che abbiamo difronte.

La foto da portare a casa per me è una, voglio riuscire ad immortalare un ibis con il becco aperto ed il vermicello sospeso a mezz’aria, tutto bello nitido. Tempi rapidi, raffica veloce, messa a fuoco continua e via, millemila foto scattate, speriamo di aver portato a casa quella giusta!

Questo slideshow richiede JavaScript.

Nuovamente tutti in macchina, direzione laguna.

Parcheggiamo le auto e a piedi scendiamo tra le basse rive per fotografare dei simpatici piovanelli. Sono uccellini carini, molto veloci e diffidenti, spendiamo qualche minuto per intuire il loro comportamento e guardarci intorno per capire il potenziale fotografico del luogo. Noto un mulino a vento, dei velisti in lontananza, del muschio su un passamano, stormi di questi uccellini che volano rasenti all’acqua. Infine riesco ad approcciare uno di questi simpatici esemplari in pieno controluce con un rametto ed un filo che gli fà da cornice, ecco lo scatto che cercavo. Visto il vento non ho cambiato lente quindi ho testato la grande versatilità del Sigma 150-600 portando a casa anche scatti per i quali questa lente non è propriamente adatta.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Saltiamo sulle macchine con un nuovo obiettivo : i lupi. Arrivati a destinazione ci addentriamo nel bosco e ci accolgono alcuni cerbiatti che appena ci vedono corrono ad immergersi nella vegetazione. Mi hanno colto impreparato lo ammetto ma riesco a cogliere un attimo che trovo molto bello mentre, rivolgendoci la schiena, balzellano tra l’erba alta e secca. Camminiamo per qualche ora, scorgiamo alcuni escrementi canini pieni di pelo che scopriamo appartenere a lupi. Michele ci spiega che i lupi prediligono sentieri battuti, fanno sprecare meno energie rispetto alla vegetazione fitta piena di sterpaglie, e ne segnano il passaggio agli incroci con escrementi.

Purtroppo non scoviamo altri animali, fotografando nella natura è un rischio calcolato, gli animali qui vivono felici e protetti in libertà, gli avvistamenti non sono garantiti ma l’ambiente circostante regala comunque degli scorci degni di qualche scatto.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Scatti al tramonto

Ci spostiamo verso la riva della laguna per ammirare il tramonto. I fenicotteri sullo sfondo regalano delle composizioni fantastiche ed i colori del cielo non sono da meno. E’ tutto talmente bello che non mi curo molto del fatto che mi sto coricando su sterpaglia a pochi centimetri dall’acqua. Con il tele fotografo i fenicotteri in silhouette poi con il grandangolo mi dedico a qualche paesaggio. Scattare a 10mm in controluce a pelo dell’acqua durante un tramonto con questi colori è davvero mozzafiato.

Raccolgo l’attrezzatura, mi avvicino a Claudia e mi godo qualche minuto di tramonto solo con lei abbracciandola e sussurrandole un “ti amo” all’orecchio, in tutta risposta mi arriva un tanto dolce quanto prevedibile “e je credo!”

Questo slideshow richiede JavaScript.

La prima giornata volge al termine, rientriamo in hotel e scopriamo che le stanze non sono propriamente calde. Claudia mi maledirà me lo sento. Stanchi ed infreddoliti facciamo una bella doccia calda, ci cambiamo e scendiamo al ristorante per la cena ignari di ciò che ci attende.

Ci ritroviamo nell’ingresso tutti insieme e notiamo con aria stupita un gran chiasso provenire dalla zona ristorante. Ragazzi non ci crederete ma abbiamo beccato il sabato del quizzone! No dai il quizzone no! Vabbè ci sediamo al tavolo e mentre mangiamo prodotti più o meno tipici assistiamo a scene goliardiche. I tavoli si sfidano a suon di tasti pigiati sui telecomandi, uno speaker pone la domanda, sugli schermi le quattro risposte tra le quali scegliere quella giusta. I punteggi salgono e scendono, ignoriamo l’entità del premio. Sono sempre più certo delle maledizioni che mi sta tirando la mia mogliettina ma a guardarla negli occhi sembra reggere bene e l’amore con il quale ricambia lo sguardo è sempre quello per fortuna!

A nanna che domattina si esce all’alba. Claudia ha postato una story dove chiedeva ai followers consiglio su cosa fare tra dormire o uscire con noi all’alba. Ovviamente ha vinto la seconda opzione per sua immensa gioia.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Workshop di fotografia naturalistica giorno 2

Ore 4;30, la sveglia suona, stanchi ci alziamo e ci prepariamo a questa seconda ed ultima giornata wild. Radunati tutti saliamo sulle macchine alla volta di un’oasi protetta dove troveremo dei moriglioni, folaghe, cigni e forse porciglioni. Michele ci avvisa che un tratto è leggermente allagato, fortuna che le mie scarpe sono in Goretex e Claudia ha gli stivali di gomma.

Arriviamo a destinazione, la luce è poca, l’acqua nel tratto allagato si rivela bassa, una decina di centimetri, siamo fortunati. Arrivati sul pontile stendiamo i teli che ci evitano di sporcarci di guano e ci corichiamo a terra per attendere pazientemente l’alba. Le anatre dalla testa rossa sono tranquille, aspettano anche loro i primi raggi di sole. Michele ci spiega che appena la temperatura inizierà a salire si immergeranno per lavarsi le piume e per asciugarsi si scrolleranno aprendo maestosamente le ali. Oddio : poca luce + movimenti rapidi + focale lunga + diaframma minimo 5.6 = ISO altissimi e tanto rumore! Speriamo il sole ci regali tanta luce.

Per ingannare l’attesa scatto qualche ritratto simpatico ai miei compagni d’avventura, è sempre divertente scambiarsi gli scatti rubati durante l’azione e rivedersi concentrati durante gli attimi di concitati.

Mentre approcciamo i moriglioni e le poche folaghe, dietro di noi sorge un’alba rosa. Un simpatico cigno si avvicina, Michele mette del mais vicino a me. Vista la vicinanza del soggetto e la sua curiosità monto il 10-20 per scattare qualche foto divertente grazie alla distorsione che caratterizza i 10mm.

Questo slideshow richiede JavaScript.

La luce aumenta, gli anatidi iniziano a svegliarsi, osservo i primi che si tuffano per cercare di capire il susseguirsi delle loro azioni e cercare il momento giusto per scattare, non è facile per niente. Ok forse ci sono, via di raffiche, controllo gli scatti, i tempi sembrano giusti, il soggetto è nitido, il movimento congelato, la luce purtroppo non è molta a differenza del rumore ma mi ritengo abbastanza soddisfatto. Michele ha visto un porciglione, piccolo e simpatico uccellino, attraversare la zona allagata. A turno ci appostiamo a filo acqua coricati su in telo e coperti da una rete mimetica. Mentre aspettiamo il porciglione un cigno ci cammina addosso e ci si para bel bello davanti mostrandoci il suo deretano.

Il mimetismo dunque funziona, Claudia si è rintanata in macchina per fuggire dal freddo, peccato, avrebbe riso tantissimo! Ecco che il porciglione fa capolino difronte a noi, devo assolutamente immortalarlo mentre è parallelo a me, sfiora l’acqua con il becco e il suo riflesso è bello nitido. Missione difficilissima ma compiuta in modo per me abbastanza soddisfacente.

Le volpi

Recuperiamo le macchine, acquistiamo un paio di panini e ci dirigiamo al parco dell’uccellina per cercare le volpi.

Appena arrivati scoviamo già le prime volpi che fanno capolino lungo il ciglio della strada. Ogni volta che ne appare una ci corichiamo in terra senza movimenti bruschi e scattiamo avendo cura di controllare composizione e sfondo. Arrivano molte auto e notiamo che le volpi anziché scappare, escono dai rovi e quasi si buttano in mezzo alla strada. Che comportamento strano e pericoloso! Quando l’automobilista rallenta, apre il finestrino e getta del cibo a terra per la volpe capisco il perché di quel comportamento anomalo.

Ecco questo è esattamente quello che non mi piace, l’umano medio che inconsciamente muta il comportamento dell’animale mettendolo a rischio, dandogli del cibo probabilmente non congruo alla sua dieta, pur di ammirarlo da più vicino. Questo non è eticamente corretto ed è dannoso per la natura.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Alterno il 150-600 al 70-200 in base alla lontananza del soggetto ed alla accoppiata sfocato-composizione che voglio ottenere. Un esemplare particolarmente curioso si avvicina a Michele e tenta addirittura di rosicchiargli il paraluce del 500mm, lui non può far altro che immortalare la scena con lo smartphone e in un attimo una fantastica story è già online sul suo profilo Instagram. Le occasioni sono tantissime e mi inoltro anche tra le sterpaglie per ottenere scatti più ambientati e naturali. Michele ci fa notare che le volpi sono ormai abituate all’uomo e se sentono il rumore di sacchetti strofinati lo identificano come possibilità di cibo. Ovviamente per noi naturalisti questo “richiamo” non proprio naturale non è il massimo ma usato nel posto e nel momento giusto può tornare utile.

Trovata un’area lontana dalla strada monto il 10-20, imposto messa a fuoco continua con 9 punti di messa a fuoco, raffica veloce e posiziono la reflex ad altezza terra. Appena inizio a strofinare il sacchetto di nylon ecco che una curiosissima volpe mi si avvicina e piano piano arriva quasi ad infilare il naso dentro all’obbiettivo. Ovviamente non le ho dato nulla da mangiare ne ho provato a toccarla o ad interagire con lei quindi, appurato che non ci fosse nulla di interessante per lei, mi ha snobbato dirigendosi verso una madre che incoraggiava il bambino ad imboccare un’altra volpe per il selfie perfetto.

Visto il vento forte, l’impossibilità di scattare in riva all’acqua, la luce poco bella e le migliaia di foto già scattate decido che per noi è giunta l’ora di rientrare. Sulla strada troviamo delle mucche con corna molto appariscenti e così scatto le ultimissime foto di questo workshop.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Conclusioni : la teoria più o meno la conosco, la mia postproduzione può e deve migliorare ma nel complesso le basi le conosco, l’approccio alla fauna non è da dare per scontato anzi dovrebbe essere studiato prima di scendere in campo. La natura va per prima cosa rispettata ed ammirata, in compagnia di altri fotografi ci si sente meno scemi a sdraiarsi in mezzo alla strada difronte ad un animale per fotografarlo quindi si ottengono scatti migliori. Chiacchierare con chi ha la tua stessa passione è bello, ti fa crescere, ti apre degli orizzonti.

Il Workshop di fotografia naturalistica visto da Claudia

Quando Mattia mi ha chiesto se potevamo andare in Toscana per un workshop di fotografia naturalistica, non ho potuto dirgli di no, ma non sapevo a cosa sarei andata incontro!

Sabato mattina, l’alba è ancora lontana e noi siamo già in macchina, diverse ore ci separano dal ritrovo, il workshop inizierà verso ora di pranzo.

Arriviamo nell’hotel, direi che non avrei mai scelto un posto così, la stanza è gelida e ci sono teste di animali impagliate su tutte le pareti. Cerco di non pensarci e mi preparo.

Iniziamo con qualche consiglio in aula, gli animali fotografati da Michele sono molto belli, ma dopo 5 minuti tra focali, tempi e iso ho già perso l’attenzione, come sempre…

Ci riuniamo in due auto e partiamo, prima tappa un campo con in mezzo degli ibis, animali davvero brutti, ma i fotografi si buttano felicemente a terra per fotografarli. Il vento è gelido e io mi nascondo tra due silos per ripararmi. Tutti concentrati nello scatto e dietro di loro un gruppo di ibis li guarda perplessi!

Ci dirigiamo poi sul ponte della laguna di Orbetello, i nostri fotografi si mettono in bilico a bordo dell’acqua e io ovviamente temo che Mattia cada nella laguna. Da qui ci spostiamo in un parco protetto vicino alla laguna dove passeggiamo nel bosco per ore alla ricerca dei lupi, ma purtroppo dopo ore di cammino abbiamo visto solo impronte e feci lasciate per segnare il territorio. La laguna però ci regala un tramonto spettacolare, sullo sfondo i fenicotteri e il cielo si tinge di fuoco. Per fortuna, almeno quello!

Sorvoliamo sulla cena, non abbiamo mangiato male, ma dalla toscana mi aspetto altro! Ma i quiz a tavola e il karaoke proprio non li reggo!

La mattina dopo la sveglia suona prima dell’alba, è buio e fa freddo. Il sole non è ancora sorto e noi ci dirigiamo in un’oasi del WWF, attraversiamo un tratto allagato per raggiungere la banchina da dove fotografare anatre. Per fortuna mi ero portata gli stivali di gomma.

Mentre Mattia steso per terra nel fango scatta foto all’impazzata, io guardo sorgere il sole sul ponte, il freddo è tagliente e visto che non mi sento più le mani mi rifugio in macchina.

Per amore, solo per amore!

Finiamo la giornata nel parco dell’Uccellina, dove il vento incessante ci tiene compagnia mentre i ragazzi scattano milioni di foto alle volpi.

Com’è accompagnare un fotografo in un workshop di fotografia naturalistica? Faticoso, soprattutto se fa ancora freddo. Passerete però qualche ora in mezza alla natura incontrando simpatici animali.

Workshop di fotografia naturalistica: consigli pratici per i fotografi

Tecnica fotografica e parametri

Studiare il luogo in cui si va a scattare. Studiare il comportamento della fauna che si incontrerà. Approcciare gli animali prima con gli occhi e la mente e poi con la reflex. Siate consci delle potenzialità della strumentazione in vostro possesso e studiate il manuale, io l’ho letto almeno dieci volte scoprendo sempre cose nuove. Provate a scattare in manuale, giocate con tempi e diaframmi tanto ormai gli scatti con l’avvento del digitale non costano nulla. Meglio una foto con rumore che uno scatto perso quindi nel dubbio usate tempi rapidi anche a scapito degli iso, sempre che non vogliate giocare con il mosso creativo. Se volete sapere i dati di scatto delle foto potete salvarle sul vostro pc e li troverete nelle proprietà del file oppure guardate la galleria in alta definizione nel link riportato a fondo pagina.

Attrezzatura fotografica

Una reflex (o mirrorless), se ne avete due portatele entrambe e montateci due focali opposte in modo da essere pronti ad ogni evenienza. Portatevi obiettivi per coprire un po’ tutte le lunghezze focali, sai cosa vai a fotografare ma non cosa fotograferai. Il treppiede non l’ho usato ma se l’avessi lasciato a casa di sicuro mi sarebbe servito.

Abbigliamento

La classica risposta che leggete dappertutto ovvero “a strati”. Noi avevamo pantaloni comodi leggeri, calzamaglia termica, maglia intima termica, maglia termica con zip, pile, giubbotto impermeabile e antivento. Scarpe comode impermeabili goretex con suola buona per avere grip su ogni superficie. Evitate colori sgargianti.

Attrezzatura extra

Se avete paura di sporcarvi coricandovi per terra portatevi un telo di nylon o un classico tappetino da yoga, anche qui evitate colori sgargianti.

Regole di comportamento e approccio alla fauna selvatica

Ribadisco nuovamente il concetto a costo di diventare noioso, abbiate rispetto per la natura, noi siamo ospiti di questo pianeta e lo stiamo compromettendo già molto. Evitiamo di buttare rifiuti a terra, mozziconi di sigarette e chewing gum compresi. Se l’animale è diffidente non attiratelo in luoghi pericolosi come i cigli della strada e non richiamatelo con del cibo. Non sapete se gli ingredienti di quello che state offrendo possono essere nocivi per una determinata specie. Una foto perfetta mentre la volpe mangia un wafer dalle mani di vostro figlio vale davvero le conseguenze magari mortali per l’animale? E se la volpe sbaglia la misura ed azzanna il ditino del pargolo la colpa poi di chi è? Ammiriamo la natura con gli occhi ed il cuore, poi se lo scatto non lo si porta a casa pazienza.

Workshop di fotografia naturalistica consigli per gli accompagnatori

Indossate abiti corretti e lasciate perdere il vostro lato fashion, seguite le regole di comportamento ed i consigli del tutor, fate in modo che i vostri apparati tecnologici non emettano mai alcun suono. Ah e pazienza, non dimenticatevi la pazienza, se condita con tanto amore è anche meglio.

Per vedere tutte le foto del workshop in alta risoluzione clicca QUI.

2 Cuori in Viaggio link

Home » Workshop Naturalistico: a spasso per la Maremma

30 pensieri su “Workshop Naturalistico: a spasso per la Maremma

  1. Massimo dice:

    Un bel racconto. Complimenti per la descrizione. Certamente che l’attrezzatura fotografica, può cambiare tutto di un articolo. Infatti vedendo le tue foto… Io sono ancora con il telefono… Ahahaha Grazie di tutto

  2. Cristiana dice:

    Complimenti, hai scattato foto bellissime. Dove eravate esattamente? Che ottica consigli come minimo per questo tipo di foto? Io arrivo al massimo a 200mm ma mi sembrano davvero pochi

    • Claudia & Mattia dice:

      Ciao Cristiana, grazie per i complimenti ?
      Eravamo in provincia di Grosseto tra la laguna di Orbetello e il Parco dell’Uccellina. Come lente io ho usato il 70-200 in scarsa luce e con le volpi che si avvicinavano abbastanza. Proprio per questo genere fotografico ho comprato il sigma 150-600c ,un bell’investimento ma, se ami il genere, ne vale la pena.
      Mattia

  3. Alessandra dice:

    È stato divertente leggere da due punti di vista diversi la descrizione della stessa giornata! Comunque, foto bellissime… Complimenti! In particolare, quelle con le volpi sono favolose!!

  4. Lucy dice:

    Ciao! Ho letto quasi con commozione… sono una birdwatcher in erba e appassionata di wildlife in generale. Sto muovendo i primissimi passi con la Nikon. Un workshop come questo per me sarebbe un sogno! Grazie per aver raccontato come si è svolto e per aver condiviso alcune delle foto!

  5. Arianna dice:

    Ma tutti questi animali in un solo workshop…. da non credere, fantastico! Le foto poi sono eccezionali! Poverella la tua consorte, se non è amore questo…..

  6. Noemi Bengala dice:

    Che bello questo racconto in due versioni! Comunque io il quizzone non lo avrei retto. Mi sa che avrei inventato una scusa per andarmene in camera 😀 Posso dirvi che le foto sono spettacolari?

  7. Cristina Giordano dice:

    Un hobby di cui non sapevo le grosse difficoltà che s’incontrano per scattare poi foto meravigliose di animali liberi in natura. Nemmeno sapevano che stavano per essere immortalati in uno scatto eterno, bravissima

  8. sofia dice:

    Chissà se c’era anche il mio fratellone. Lui adora la fotografia e va spesso a questi worshop, abitando in Toscana questo forse era molto a portata di mano. Le foto sono stupende e un po’ vi ho invidiati. Ma solo un po’. Svegliarmi prima delle 5 per fare delle foto non è nelle mie corde 😀

  9. anna di dice:

    Come non leggere e divorare questo articolo! Appassionata da sempre di fotografia naturalistica e oggi il mio lavoro. Hai ragione in tutto, soprattutto nel rispetto assoluto che dobbiamo avere della natura, che ci ospita. Fra tutte le foto ho adorato quelle dei cerbiatti in mezzo alla radura, hanno dei colori bellissimi. Complimenti per il racconto e naturalmente per gli scatti

    • Claudia & Mattia dice:

      Grazieeeeeee! Apprezzo molto i complimenti da chi, come te, fotografa per professione, mi fanno capire che sono sulla strada giusta ?
      Mattia

  10. Valentina dice:

    Le foto sono veramente stupende, ma non avete pensato di pubblicare un libro di fotografia? Magari con i commenti anche un po’ ironici. Potrebbe essere un successo, pensateci, è giusto che la bravura venga riconosciuta.

    • Claudia & Mattia dice:

      Ciao Valentina, grazie mille per i complimenti! Sinceramente non ho mai pensato di pubblicare un libro, non penso di esserne ancora all’altezza ma un domani chissà ? ottimo consiglio ?
      Mattia

  11. Annalisa dice:

    Beh non avrai visto i lupi ma hai portato a casa foto davvero stupende! Una più bella dell’altra. Io avrei fatto come Claudia, il secondo giorno. Avrei dormito ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.