Un viaggio di un anno con il cancro

Un viaggio di un anno con il cancro

Come sopravvivere ad un anno con il Cancro? Ricordando i vecchi viaggi e dominando la paura.

Quest’anno mi sono trovata a percorrere un cammino che mai avrei voluto, il viaggio più difficile della mia vita, quello attraverso la malattia, un viaggio che si è trasformato in una battaglia contro il cancro.

Sono seduta sul divano, un po’ di musica per staccare con i pensieri, bevo una delle mie innumerevoli tisane Yogi e guardo il gatto che fa acrobazie!

E mentre cerco di non pensare, ovviamente penso.

Penso all’anno che è passato, tra poco è il mio compleanno e proprio quel giorno di un anno fa ho scoperto di avere un cancro al seno.

Sono quelle notizie che ovviamente nessuno di noi vorrebbe ricevere, ricordo ancora il panico di quel momento, la mia vita sembrava finita, avevo una folle paura di morire e pensavo a tutte le cose che invece avrei voluto fare.

Per assurdo pensavo a tutti i luoghi che avrei voluto vedere e che ancora non avevo visto.

Pensavo a mio marito che non avrei voluto lasciare solo, a tutte le cose che avremmo ancora voluto fare insieme ed avevo tantissima paura.

Anche oggi ho paura, non pensate, ma ho imparato a tenerla chiusa il più possibile in un cassetto della mia mente e ad assaporare il più possibile il qui e ora.

Nel lunghi mesi in casa, per staccare dai cattivi pensieri ho iniziato a scrivere dei nostri viaggi passati. Per me è stato come riviverli, un modo per fuggire dalla mia gabbia di paura, per alleggerire la testa.

Da questo mio bisogno è nata l’idea del blog di viaggi.

Ho deciso di raccontare la mia storia per tutte quelle donne, viaggiatrici e non, che si ritrovano oggi nella mia stessa situazione, so che oggi affrontare tutto vi sembra impossibile, ma lo farete, troverete in voi una forza che neanche sapevate di avere.

Ma andiamo per ordine, cos’è successo un anno fa…

Avendo io diversi casi in famiglia ogni anno andavo a fare un’ecografia al seno, cosa successa anche quest’anno, ma invece di sentirmi dire “signorina vada a casa, va tutto bene” il medico con il volto molto serio mi ha detto “signorina qui c’è qualcosa che non mi convince, facciamo un ago aspirato”.

Da quel momento entro in un vortice, dal quale è impossibile uscire, l’esito dell’ago aspirato arriva in pochi giorni e festeggio il mio trentacinquesimo compleanno con una certezza, ho un tumore!

Iniziano visite e consulti, anche se so già esattamente dove andare, allo IEO, dove è stata operata mia madre.

Dopo una visita con Veronesi vengo messa in lista d’attesa e dopo qualche settimane vengo operata, ma questo è solo l’inizio.

La fortuna, nella sfortuna

Ho la fortuna di essere operata da una dottoressa fantastica, che diventerà il mio punto di riferimento per questo anno durissimo.

Uscita dalla sala operatoria, con la sua consueta franchezza, che oggi ho imparato ad amare, si siede sul mio letto ed arriva subito al punto, “Preparati” mi dice “quasi sicuramente dovrai fare la chemioterapia”.

Ti aggrappi a quel quasi con tutte le tue forze, ma purtroppo ho imparato a mie spese che spesso le cose non vanno come vorresti.

Infatti l’oncologa consiglia una chemioterapia adiuvante per debellare una qualsiasi cellula rimasta in corpo, il mio tumore ha un nome “Triplo negativo” ed oltre alla chemioterapia al momento non esiste un’altra strada.

Auguro a tutti voi di trovare dei medici ai quali affidarvi che come i miei, non vi facciano mai sentire soli, io mi ritengo davvero molto fortunata.

Le terapie

Iniziano 6 mesi di terapie, tra ospedali, sofferenza e paura, ma si fa, si fa tutto.

In questi mesi cerco quando posso di andare a lavorare, vedere le amiche, mi ritaglio qualche giorno in montagna dove cammino per 14 km al giorno (trovate qui il nostro articolo) per far capire al cancro che non mi può fermare.

La parte più difficile è stata quella estetica, per assurdo, ma noi donne siamo vanitose ed io al mio aspetto ho sempre tenuto molto.

Compro una protesi capillare che posso indossare giorno e notte e che mi allevia la sofferenza di vedermi senza capelli, la protesi si chiama Naturelle e la consiglio a tutte quelle che pensano di non poter accettare questo passo o che semplicemente non lo vogliono fare, io la mia testa calva non l’ho mai vista.

Questa scelta mi aiuta a non disperdere forze preoccupandomi del mio aspetto ed a sentirmi bene con me stessa riconoscendomi allo specchio, mi da modo di concentrarmi sul vero obbiettivo.

Mantenere una vita normale durante le terapie è difficile, ma bisogna provarci.

In quest’estate caldissima ci siamo ritagliati qualche giorno in montagna per sfuggire dal caldo della città e per distrarci un po’, per noi è stata un’esperienza nuova.

Superare la chemioterapia.

Imparo a truccare le sopracciglia e le ciglia e gioisco dell’unica nota positiva, il non dover fare più la ceretta.

E alla fine i mesi passano, una dopo l’altra elimini le sedute di terapia dal calendario.

E ti ritrovi qui, sul divano, con il tuo gatto a prendere un te.

Sono una persona nuova oggi, diversa, con i miei capelli corti, le mie tette finte, i miei sogni che cerco di realizzare ed una lista di appuntamenti che finalmente non sono più terapie e le visite, ma anche i viaggi che vorrei fare.

Io e mio marito siamo più uniti di prima ed a fianco al cassetto delle mie paure ce n’è un altro stracolmo di sogni da realizzare.

Auguro a tutte di avere la forza di combattere e non abbiate paura di avere paura.

Un abbraccio

Claudia

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14 pensieri su “Un viaggio di un anno con il cancro

  1. Ire dice:

    Emozionante e toccante. Grazie per aver condiviso queste parole con noi. Sei veramente bellissima, è la prima cosa che ho pensato quando ti ho vista, e ti auguro davvero di realizzare tutti i tuoi sogni. Forza.

  2. Monica dice:

    Ieri ero in giro e ho visto sui social l’annuncio del vostro nuovo blog. Ho dato una rapida occhiata, bellissimo, ma quest’articolo l’ho tenuto da leggere a casa. Sapevo che mi avrebbe commossa come il tuo racconto quella mattina in cui ci siamo conosciute. La vita a volte ci mette davanti a momenti difficili ma tu hai saputo uscirne nel migliore dei modi, con il sorriso e il desiderio di vedere il mondo!

  3. Danilo Lillo dice:

    Grande Claudia e grande Mattia per l’amore che ti sà dare.lo capisco solo guardando le vostre foto.
    Siete grandi e forti

  4. Kiki dice:

    Cara Claudia, sei una donna bellissima e coraggiosa! Grazie per questa tua apertura che non può che essere d’insegnamento per tutti…Ora aspettiamo i racconti dei nuovi viaggi 🙂 Un abbraccio

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