Se hai una fotocamera Fuji XT3 o una XT4 o in generale una mirrorless della serie X-T e ti stai chiedendo se vale la pena passare ad una Fujifilm XT5 sei nel posto giusto!
Nel 2019 la Fujifilm è entrata a far parte della nostra famiglia con la XT20 di Claudia presa in kit con il 18-55 f2.8-f4. Circa quattro anni fa poi è toccato a me abbandonare il mondo reflex e passare a mirrorless Fujifilm con una XT3.
In quel periodo era uscita da poco la XT4 che però non presi in considerazione, nonostante il plus del sensore stabilizzato, a causa del display articolato.
A settembre 2023, è arrivato il momento di aggiornare il mio corredo fotografico e passare alla Fujifilm XT5. Vediamo insieme i motivi che mi hanno spinto a fare questo upgrade.
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Attrezzatura nuova
Sembrerà scontato ma un professionista che usa la propria attrezzatura fotografica per lavoro pretende affidabilità. Io ogni due, massimo tre anni, ho l’esigenza di cambiare il corpo macchina e magari anche l’obiettivo che uso di più. Non è uno sfizio ma una necessità. Viaggiamo molto in giro per il mondo e sapere di avere tra le mani una fotocamera recente è importante.
Ecco quindi che, dopo aver viaggiato per 3 mesi alle Canarie, vissuto 3 mesi in Mozambico, esplorato per 7 mesi Bali e visitato altri paesi per periodi più brevi tra una viaggio e l’altro, ho venduto la mia XT3 nera ed ho deciso di passare ad una nuova Fujifilm XT5 silver.
Ora, non è detto che nuovo sia meglio! Per stare più tranquillo ho aspettato un po’ di mesi dall’uscita della XT5 prima di comprarla. Questo per non incappare in difetti hardware e/o software che colpiscono le prime fotocamere prodotte.
Di solito l’attrezzatura elettronica nuova è più affidabile di una vecchia, con la XT3 non ho mai avuto problemi, speriamo sia lo stesso con questa XT5, incrociamo le dita.
Passare a XT5: stesso corpo, stesso display
Prima della XT5 la Fujifilm ha presentato le due nuove ammiraglie ibride della serie XH ed hanno fatto scalpore per i due nuovi sensori introdotti. Personalmente però non le ho mai prese in considerazione perché il form factor del loro corpo non fa per me, tropo simile alle reflex classiche.
Ecco che quando hanno annunciato la nuova ammiraglia della serie XT ed ho visto che esteticamente era praticamente uguale alla mia XT3 ho esultato. Stesso concept retrò, con le colonnine dei tempi, degli ISO e la ghiera della compensazione dell’esposizione, del quale mi sono innamorato, ma soprattutto stesso display!
Display a 3 vie
Che gioia veder tornare il display inclinabile a 3 vie al posto del tanto da me odiato display completamente articolato. Leggendo sul web so che in tanti che fanno della fotografia il loro lavoro la pensano come me. Ripudiano un display che, per essere ruotato o inclinato, deve necessariamente sporgere fuori dall’ingombro della fotocamera e fuori asse con l’obiettivo. Con stupore però ho scoperto che anche tantissimi videomaker non apprezzano questo tipo di display preferendo comunque un monitor esterno durante i loro lavori. Pare che gli unici ad essere innamorati del display completamente articolato siano i vlogger. Loro necessitano di stare di fronte all’obiettivo, vedersi inquadrati e tenere in mano una fotocamera molto leggera.
Digressioni a parte se hai una XT3, passando a XT5 ti troverai a casa. Se invece hai una XT4 dovrai abituarti ad un nuovo display. Discorso diverso per il mirino elettronico che rimane praticamente lo stesso se non per la magnificazione che passa da 0,75x a o,80x, evoluzione praticamente impercettibile.
Pulsanti e sportelli
Il grip ora è leggermente più pronunciato e facilita maggiormente la presa, il tasto Q si trova in alto a destra a portata di pollice. Dove c’era il pulsante AE-L, che ha preso il posto del vecchio Q menu, ora c’è AF-ON, mentre il tasto funzione superiore ha trovato posto affianco al pulsante di scatto. Ci vorrà qualche giorno per abituarsi a questi cambi di posizione ma effettivamente così li trovo più comodi.
Sulla XT5 hanno invece mantenuto lo stesso pad a quattro tasti e stesso joystick, mentre ora il tasto Disp/Back include la funzionalità bluetooth se premuto a lungo.
Per quanto riguarda gli sportellini delle connessioni, passando da XT3 a XT5 noterai che ora non si possono più smontare. Mentre se arrivi da una XT4 apprezzerai il fatto che sono tornati alla versione rigida.
Difetti body XT5
Un piccolo grande cambiamento per chi come me arriva da XT3 è la leva della fotometria. Al suo posto c’è quella di selezione “STILL” (fotografia) o “MOVIE” (video). Questo cambiamento era già avvenuto con la XT4 e personalmente non mi piace. Preferivo passare alla modalità video dalla ghiera drive, dove si sceglie anche tra scatto singolo, continuo lento CL, continuo veloce CH, ecc… invece che dover assegnare la fotometria ad un pulsante funzione.
Altro difetto è la perdita dei contatti per il battery grip. Se arrivi da un’ammiraglia serie XT sulla quale usavi l’impugnatura addizionale con le 2 batterie, e pensi di passare ad una Fujifilm XT5, sappi che non esiste più questa opzione.
Passando da XT3 a XT5 ho come l’impressione che la qualità costruttiva sia leggermente più cheap. Le gomme nella parte bassa non sono unite perfettamente, il display è più morbido, i click delle ghiere meno resistenti, ma sicuramente è solo un’impressione… Anche perché la calotta è sempre in magnesio ed ovviamente è stata mantenuta la tropicalizzazione!
Ultima nota: devi sapere che i pochi millimetri di differenza che ci sono tra XT3 e XT5, che rendono quest’ultima più compatta, sono stati tolti anche dalla base inferiore. Ciò significa che, se come me, usi una piastra per cavalletto abbastanza ingombrante, potrebbe toccare l’obiettivo una volta montata. Ad esempio io ho riscontrato questo problema solo con il 16-80 f4 ed ho dovuto tagliare via parte della gomma della mia piastra b-grip…
Sensore della Fujifilm XT5
Partiamo dalla cosa più importante: il sensore. Se XT3 e XT4 condividevano lo stesso identico sensore da 26 megapixel ed il processore, ora la storia cambia. Sulla XT5 abbiamo il nuovo sensore X-Trans CMOS 5 HR ad alta risoluzione da 40,2 MP supportato dal potentissimo X-processor 5, veloce il doppio rispetto alla generazione precedente.
Passare da XT3 o XT4 ad una Fujifilm XT5 a livello di qualità d’immagine è un salto enorme. I file hanno molti più dettagli, i passaggi tonali sono più naturali. La possibilità di eventuale crop è praticamente raddoppiata, inoltre ora gli iso minimi diventano 125.
Ma veniamo ora alla stabilizzazione IBIS (In Body Image Stabilization). Passare da XT3 a una Fujifilm XT5 vuol dire guadagnare ben 4 stop di stabilizzazione sul sensore. Se tre anni fa avevo un po’ snobbato questa tecnologia, ora la trovo stupefacente. Avere la possibilità di stabilizzare le ottiche fisse che nativamente non hanno un OIS (Optical Image Stabilization) è un game-changer. Ovvio che lo stabilizzatore non fa miracoli, può compensare i micro-movimenti del fotografo non congelare il movimento di un soggetto!
Se invece si arriva da una Fuji XT4 non si noteranno grandi differenze, ora lo stabilizzatore è nuovo ma anche quello precedente lavorava benissimo.
Piccola chicca dovuta sempre al nuovo IBIS è il Pixel Shift Multi-Shot. Infatti grazie ad un movimento di 0,5px del sensore tramite lo stabilizzatore, il software della nuova XT5 permette di scattare 20 immagini. Una volta uniti con l’apposito programma su pc Pixel Shift Combiner, si otterrà una fotografia da ben 160 megapixel.
Difetti del sensore della Fuji XT5
Un sensore così denso di megapixel non è però esente da difetti, se così li possiamo chiamare. Il primo che mi viene in mente è la dimensione dei file: ora un raw non compresso passa a quasi 90mb. A parità di qualità, prendiamo come esempio due raw con compressione loseless, il peso dei file viene incrementato di almeno un 25%, in base ovviamente alla scena fotografata. Ciò significa comprare schede più veloci, almeno SDXC II V90, più spazio di archiviazione a casa e un pc recente con una buona potenza come il mio Macbook Pro 14″ con M1pro.
Di solito più megapixel significa anche micro-mosso e più rumore ad alti ISO. Ecco per ora questo non l’ho notato in modo eccessivo. Lo stabilizzatore sul sensore aiuta moltissimo a non incappare nel micro-mosso. Il nuovo processore tiene il rumore agli stessi livelli delle precedenti XT3 e XT4.
La Fujifilm ha poi dichiarato che non tutte le lenti a catalogo sono in grado di risolvere il nuovo sensore. Ciò non significa che non possiamo usare lenti “vecchie” sulla nostra XT5. Ad esempio il 16-80 non è tra quelle indicate ma funziona benissimo ugualmente. Probabilmente non si sfrutta appieno la potenzialità di questa altissima risoluzione, si altissima perché siamo pur sempre su aps-c.
Personalmente ho provato tutte le mie lenti quindi: 10-24 f4, 16-80 f4, 55-200 f3.5/f4.8, 35mm f2 wr e Sigma 56 f1.4 ed i risultati lo ho trovati sempre ottimi se non eccellenti.
Una cosa avrei apprezzato da Fujifilm: la possibilità di scegliere di scattare anche a risoluzioni inferiori, come fanno già altri brand, in modo da sfruttare tutti i 40 mpx solo quando ce n’è veramente la necessità.
Sistema AF tutto nuovo
Anche parlando del sistema autofocus non possiamo che evidenziare l’enorme balzo in avanti che Fuji ha fatto. Se passiamo da una XT3 ad una XT5 la differenza in termini di prestazioni dell’autofocus continuo è abissale. Nel caso del passaggio da XT4 a XT5 potrebbe non essere così marcato ma sicuramente apprezzabile e tangibile.
Se da un lato l’AF singolo della mia XT3 non mi ha mai tradito o dato preoccupazioni, l’AF continuo era indubbiamente lento e qualche scatto me l’ha fatto perdere. Ora il modulo AF della XT5 è precisissimo e molto molto rapido. Grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale e delle nuove funzioni di riconoscimento e tracciabilità dei soggetti si avvicina molto a quello dei brand più famosi in questo campo.
Ho provato ovviamente sia il riconoscimento volto e occhi che il tracciamento di animali e mezzi e devo dire che sono rimasto piacevolmente stupito dei risultati. Bisogna però essere consapevoli che la fotocamera sfrutta input che sono: da una parte gli algoritmi sviluppati da Fujifilm e dall’altra le modalità da noi impostate. È quindi necessario conoscere bene lo strumento che si ha per le mani, studiarlo e fare test, per non rischiare di dare la colpa alla fotocamera di scatti non riusciti in realtà per settaggi erroneamente impostati dall’utilizzatore.
Batteria XT5
Passare a Fujifilm XT5 da una XT3 vuol dire abbandonare le vecchie e scarse batterie NP-W126S in favore delle nuove NP-W235. Nuove si fa per dire perché la Fuji le aveva introdotte già sulla XT4 ed ora ad utilizzarle ci sono anche la XH2, la XH2s e la piccola XS20 oltre alle medio formato GFX.
Insomma per me un bel guadagno in termini di autonomia passando da circa 400 scatti a circa 700. Ora invece che viaggiare con 5 batterie ne porterò con me solo 2 di scorta.
Xapp Fujifilm e Simulazione pellicola Nostalgic Negative
Ho lasciato appositamente questi due punti per ultimi perché sono novità incluse nella XT5 ma in realtà sono “mezze novità”.
Sia la XT3 che la XT4 possono essere aggiornate via firmware e rese perfettamente compatibili con la nuova Xapp di Fujifilm. L’aggiornamento è importante ed ho sentito qualche raro caso di “brick”. Ciò significa che a metà upgrade la fotocamera ha interrotto il processo ed ha smesso definitivamente di funzionare, unica soluzione: l’assistenza.
Io la XT3 non l’ho aggiornata alla nuova versione firmware ma ho preferito passare alla Fujifilm XT5. Sta di fatto che la nuova applicazione sul mio Iphone 14pro gira benissimo e si connette in un attimo alla fotocamera. Anche lo scatto remoto ed il live view funzionano benissimo, purtroppo però non c’è ancora la possibilità di scaricare i file RAW ma solo i jpg compressi o a risoluzione piena.
Parlando della nuova simulazione pellicola Nostalgic Negative, beh io la adoro! Di solito scattavo in Classic Chrome ma devo dire che mi ritrovo sempre più spesso ad utilizzare la nuova arrivata. Però anche questa è una mezza novità. Infatti grazie ad un trucchetto che ho descritto nel dettaglio QUI, era già possibile impostare la simulazione pellicola Nostalgic Negative per tutte le fotocamere Fujifilm.
Passare a Fujifilm XT5, conclusioni
Ma quindi vale la pena passare alla nuova Fujifilm XT5? Per me si, senza se e senza ma ne vale l’upgrade.
Che tu abbia una XT3, o una qualunque Fuji serie XT con almeno un paio di anni sulle spalle, il passaggio a XT5 non può che portare effetti positivi alle tue immagini.
Guadagnare lo stabilizzatore sul sensore, una risoluzione maggiore, un’autonomia migliore, un sistema AF eccezionale mantenendo un corpo compatto, bello in stile analogico e tropicalizzato è davvero tanta roba
Quando passare a XT5 non ne vale la pena
Se hai una XT4, ti trovi bene con il suo display articolato e non senti la necessità di più megapixel ti sconsiglio di passare a XT5. Sappi però che difficilmente Fujifilm tornerà sui suoi passi. Quindi se vorrai una fotocamera più pensata ai video dovrai abbandonare lo stile retrò delle XT puntando sull’ammiraglia XH2s o sulla piccola medio-gamma XS20.
Hai una XT3 e non senti l’esigenza di un sensore stabilizzato e di file con più dettagli, ma anche più ingombranti, e magari la usi sempre con il battery-grip? tienitela stretta ancora per un po’!
Se non vuoi cambiare il tuo vecchio pc ma vuoi fare post produzione o se credi che la tua Fuji attuale faccia brutte foto, fermati e pensa. Nel primo caso passeresti ore frustanti ad imprecare davanti allo schermo di un computer lento. Nel secondo caso… nessuna Fujifilm, ma direi nessuna mirrorless recente, fa brutte foto, forse la colpa è del fotografo ed i risultati non miglioreranno spendendo altri soldi passando alla Fujifilm XT5.