Ormai l’avrai capito, sono un’amante degli zoom versatili e di qualità, ma un obiettivo Fuji 35 f2 non poteva assolutamente mancare nel mio corredo!
Quando avevo Nikon ho usato tantissimo il Nikkor 35 f1.8 DX, passando a Fujifilm ho deciso di comprare il suo corrispettivo. Devo ammettere che all’inizio ero indeciso tra le due prime lens: 35 f1.4 e 35 f2. Le migliori prestazioni autofocus e la tropicalizzazione del 35 f2 hanno vinto sull’anima vintage del 35 f1.4.
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Una premessa sulla focale convenzionalmente riconosciuta come “normale” è doverosa. Il riferimento sono i 50 millimetri del pieno formato, detto anche Full Frame. Anni fa, al tempo della pellicola, era molto facile imbattersi in kit composti da corpo macchina e 50mm. In fotografia il cinquantino viene anche chiamato “normale”, questo perché corrisponde più o meno alla visione umana.
Questa lunghezza focale è una buona palestra sia per l’occhio che per la tecnica fotografica. Non è troppo ampia da includere elementi di disturbo, ma non è neanche troppo lunga da costringerci ad indietreggiare per recuperare spazio nel fotogramma. E’ forse la più amata dagli street photographers anche per le ridotte dimensioni che caratterizzano queste lenti.
Io uso fotocamere dotate di sensore APSC quindi devo moltiplicare la lunghezza focale dell’ottica per 1,5. Infatti 35mm APSC x 1,5 = 52,5 FF ovvero 50mm.
L’obiettivo Fuji 35 f2 è piccolissimo, in tasca sparisce, in una borsa è impossibile non trovargli un posticino. E’ alto 60mm, largo 46mm, pesa solo 170 grammi ed ha un diametro filtri di 43mm.
Montato su una XPro, una serie XE o una XT20 come quella di Claudia, rende il kit incredibilmente compatto ma di altissima qualità. Ed è anche tropicalizzato!
il sistema ottico è composto da 9 lenti in 6 gruppi, è dotato di autofocus e ghiera dei diaframmi, ma è sprovvisto di stabilizzatore.
Come ti ho già accennato, il corpo dell’obiettivo Fuji 35 f2 è estremamente compatto, tutto in metallo e dotato di un mini paraluce da avvitare davanti alla lente frontale. Anche lui è talmente piccolo che lo puoi lasciare sempre montato e incastrare il tappo al suo interno. Se poi vuoi montare dei filtri lo potrai fare direttamente sul paraluce che mantiene l’attacco di 43mm.
Sul corpo obiettivo è presente la ghiera dei diaframmi con i numeri serigrafati e la posizione A a fine corsa e una ghiera della messa a fuoco tanto fluida quanto minuscola. Vicino alla baionetta c’è il classico anello in gomma che conferma la tropicalizzazione.
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La messa a fuoco è rapidissima, anche in condizioni di scarsa luce. L’ho trovata molto affidabile sia in AFS che in AFC dove segue bene sia il riconoscimento facciale che quello dell’occhio.
La distanza minima di messa a fuoco è di 35 centimetri, forse leggermente troppo lunga. Purtroppo l’obiettivo Fuji 35 f2 soffre di focus breathing, questo vuol dire che in base alla distanza del soggetto da mettere a fuoco, l’area ripresa può variare leggermente.
Se guardate su CaptureOne disabilitando le correzioni automatiche, le immagini scattate con questo 35 f2 mostrano una leggera distorsione a barilotto. Ad f2 è presente una vignettatura molto contenuta che scompare chiudendo già a f4. Entrambi i “difetti” vengono corretti dall’algoritmo della fotocamera e di fatto eliminati nei file sfornati.
Le aberrazioni cromatiche sono la nota un po’ dolente di quest’ottica. Sono presenti nelle zone di alto contrasto un po’ a tutte le aperture e in alcuni casi potrebbero concorrere a far calare leggermente la nitidezza. Per me comunque non è niente di trascendentale, anche perché nei programmi di post-produzione si risolve il problema con un click.
Analizzando la nitidezza di questo obiettivo Fuji 35 f2 posso confermarti che al centro dell’immagine la nitidezza è già buona a tutta apertura e diventa ottima chiudendo di uno stop. Ai bordi estremi bisogna chiudere ad f5.6 per ottenere la stessa nitidezza che caratterizza il centro, questo è anche dovuto all’intervento del software che corregge la distorsione intrinseca dell’ottica. In ogni caso trovo la nitidezza generale ottima relazionata allo scopo di quest’ottica ed al suo costo.
Grazie alle 9 lamelle delle quali è composto il diaframma, lo sfocato è morbido ma non troppo pastoso. Nonostante l’apertura massima abbastanza ampia non ci si può aspettare uno stacco soggetto-sfondo importante come su focali più lunghe.
Personalmente scatto quasi sempre a f2 o al massimo chiudo ad f4 e trovo lo sfocato piacevolissimo. Certo se vuoi un bokeh più vintage o in generale un’ottica con più carattere ti consiglio di valutare il Fuji 35 f1.4.
L’obiettivo Fuji 35 f2 non è dotato di stabilizzazione interna. Se vuoi stabilizzare questa ottica devi per forza utilizzare una fotocamera dotata di IBIS come la Fuji XH1, la più moderna XT4 o la recentissima XS10.
Questo Fuji 35 f2 non ha grossi difetti se non il focus breathing che trovo in alcune occasioni un po’ fastidioso ma niente di trascendentale. Ricordati la fascia di prezzo di questo obiettivo, difficilmente troverai una lente perfetta a circa 350€ con questa qualità costruttiva e tropicalizzata.
In conclusione, se vuoi un obiettivo fisso, abbastanza luminoso, tropicalizzato e che corrisponde al normale cinquantino, l’obiettivo Fuji 35 f2 è quello che fai per te.
Se hai un animo più romantico, cerchi una lente con il suo carattere, non ti servono velocità AF ne tropicalizzazione, allora puoi puntare al Fuji 35 f1.4.
La Fujifilm ha recentemente introdotto un’altra alternativa molto economica: il 35 F2 XC. Lo schema ottico è lo stesso del 35 f2 ma il corpo è totalmente in plastica ed è assente la ghiera dei diaframmi, che dovrai regolare dalla fotocamera, e la tropicalizzazione.
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Dimmi la verità: ti ho fatto venire voglia di un bel 35mm fisso vero?
Sono introverso, abbastanza timido, curioso, metodico e sempre positivo, mia moglie spesso mi da del pignolo. La mia passione, la fotografia.
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