Obiettivo Fuji 16-80: il tuttofare da viaggio

Migrando completamente il mio corredo fotografico da Nikon a Fujifilm mi sono ritrovato a dover rimpiazzare l’onesto 18-140, quale miglior sostituto dell’ Obiettivo Fuji 16-80 f4 WR? Il tuttofare da viaggio per eccellenza di casa Fujifilm!

CARATTERISTICHE TECNICHE

Il Fuji 16-80 F4 è un obiettivo spesso proposto in kit con il corpo macchina della serie XT, e questa opzione è anche la più conveniente. Infatti se comprato singolarmente il Fujifilm 16-80 ha un prezzo di circa 800€, un po’ caro ma in linea con gli altri prodotti della Fujifilm.

Le caratteristiche tecniche di quest’ottica sono di tutto rispetto. La sua apertura minima costante di F4 lo rende molto versatile e perfetto nella maggior parte delle occasioni. Le 9 lamelle di cui è composto il diaframma restituiscono uno sfocato piacevole. Il corpo di questo tuttofare Fuji è WR, quindi tropicalizzato, costruito molto bene, senza giochi di accoppiamento e con ghiere fluide il giusto.

Lo stabilizzatore integrato in questo obiettivo Fuji 16-80 permette fino a 5 stop di compensazione. Questo significa che possiamo fotografare soggetti statici a mano libera con tempi relativamente lunghi, rapportati alla focale, senza incappare in micromosso. Se utilizzato su macchine stabilizzate si arriva addirittura a 6 stop.

CORPO DELL’OBIETTIVO Fuji 16-80

Il corpo dell’obiettivo è molto compatto, se raffrontato all’equivalente 24-120 su FullFrame, con i suoi soli 89mm di altezza per 78mm di diametro e pesa solo 440 grammi. La lente frontale ha un diametro portafiltri di 72mm, stessa dimensione del 10-24 F4.

Il Fuji 16-80 è una lente WR quindi dal lato della baionetta troviamo il classico ring in gomma, ma la tropicalizzazione non è limitata a questo, infatti tutte le ghiere hanno un trattamento specifico per resistere alle intemperie.

La ghiera dei diaframmi presenta i valori serigrafati, cosa che trovo comodissima, ed è ben frizionata. Anche la ghiera dello zoom è fluida al punto giusto e l’ottica, se portata a testa in giù, non tende ad allungarsi ma rimane in posizione ai 16 mm. La ghiera di messa a fuoco, di contro, è un po’ troppo morbida per i miei gusti e, essendo by wire, non restituisce un feeling “meccanico”, niente di trascendentale comunque.

Per la costruzione di questo obiettivo Fuji 16-80 è stata utilizzata poca plastica e molto metallo, la sensazione di robustezza ed alta qualità è ben presente. Purtroppo però manca il pulsante di selezione on-off dello stabilizzatore. Questo ci costringe a passare dal menù della fotocamera ogni qualvolta vogliamo attivarlo o disattivarlo.

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MESSA A FUOCO

Il motore AF è molto rapido e silenzioso, se accoppiato con gli ultimi modelli top di gamma segue perfettamente il riconoscimento viso/occhio. In buone condizioni di luce l’aggancio della messa a fuoco è fulmineo sia con AF singolo che continuo. In condizione di scarsa luminosità entra in gioco la sensibilità del corpo macchina e con la mia X-T3 devo dire che rimane molto rapida e precisa.

ABERRAZIONI E DISTORSIONI

Fujifilm ci ha abituati a correggere direttamente in macchina i difetti intrinsechi delle proprie ottiche. Infatti tutti i file sfornati dalle fotocamere Fuji incorporano le correzioni applicate automaticamente dall’algoritmo, e queste vengono riconosciute dai principali software di post-produzione come Lightroom e CaptureOne.

Proprio su quest’ultimo c’è la possibilità di disattivarle per vedere il reale comportamento dell’ottica andando così a scoprire una deformazione a barilotto evidente a 16mm. A 35mm ed a 80mm si ha invece una leggera distorsione a cuscinetto.

Per quanto riguarda la vignettatura, a tutta apertura è leggermente presente ma basta chiudere di uno stop per eliminarla, questo vale un po’ per tutte le focali.

Parlando delle aberrazioni cromatiche, in questo Fuji 16-80 sono praticamente assenti, per farle comparire bisogna proprio sforzarsi mettendo in difficoltà l’ottica.

In ogni caso difetti come quelli sopra citati sono comprensibili su ottiche compatte, dalla lunga estensione focale come questo obiettivo Fuji 16-80 e appartenenti comunque ad una fascia di prezzo non troppo elevata. Tengo comunque a sottolineare che il software corregge tutto automaticamente e l’utente medio non si accorge di niente.

Infine analizziamo il flare, unico difetto non correggibile lato software ma evitabile in fase di scatto. In pieno controluce senza paraluce (va sempre montato!) chiudendo a f22 si notano alcuni riflessi interni delle lenti, più accentuati alle focali lunghe. Basta evitare situazioni di scatto borderline per non incappare in questo effetto, oppure forzare la mano se lo si vuole ottenere appositamente, non dimentichiamoci che a qualcuno in certe occasioni piace anche!

SFOCATO E NITIDEZZA del Fuji 16-80

Eccoci ai punti salienti, partiamo dallo sfocato di questo Fuji 16-80 visto che alla fine è sempre al centro delle attenzioni. Partiamo dal presupposto che se si vogliono fare principalmente ritratti, questa non è l’ottica giusta, bisogna ripiegare sul 56 f1.2 Fuji o sulle alternative più economiche sfornate di recente dalla Viltrox come il 56 mm f1.4 ed il 85 f1.8.

Al netto di questa considerazione personalmente trovo lo sfocato a 80mm f4 molto piacevole e morbido, buono per staccare il soggetto dallo sfondo se ben distanziato. Il ritratto al volo lo si ottiene con facilità ed i risultati sono a mio parere molto apprezzabili.

La nitidezza già a tutta apertura è ottima, chiudendo di uno stop si raggiunge una omogeneità anche ai bordi. Le prestazioni sono equiparabili a tutte le lunghezze focali, da 16 a 80 millimetri. Il meglio ovviamente lo si ottiene da f8 a f11, diaframmi comunque tipici di chi predilige la paesaggistica e di norma scatta su cavalletto.

DIFETTI

Per me i difetti di questo Fuji 16-80 sono davvero pochi, quello più sentito in assoluto è l’assenza del tasto OIS tramite il quale attivare e disabilitare lo stabilizzatore al volo senza passare dal menu.

Un altro difetto lo si nota solo facendo video, in pratica durante la zoomata non mantiene il fuoco, ma sgancia e riaggancia il soggetto subito dopo. L’ho visto menzionato in alcuni video su YouTube e, in effetti, dopo aver provato l’ho riscontrato anche io.

Recentemente la Fujifilm ha rilasciato un aggiornamento software che diminuisce questo difetto ma non lo annulla del tutto.

CONCLUSIONI

In conclusione, per me questo obiettivo Fuji 16-80 è l’ottica tuttofare da viaggio per eccellenza. Ci sono condizioni nelle quali cambiare ottica è scomodo o semplicemente impossibile. Con questa lente si passa dal fotografare un paesaggio alla street al ritratto rubato, tutto in un attimo. La comodità compensa i piccoli difetti e la luminosità limitata a f4. Potrebbe essere l’unica ottica nella borsa per uscite leggere o gite impegnative dove la leggerezza e la versatilità sono fondamentali, e si scatterebbe senza alcun rimpianto.

Claudia ha anche il 18-55 f2.8/4, più piccolo e leggero. Lei preferisce il suo ed io preferisco il mio, se dovessi scegliere vincerebbe comunque il Fuji 16-80 f4 sia per versatilità che per robustezza e costruzione.

Se ti ho fatto venire voglia di acquistarlo puoi tovarlo su AMAZON ad un ottimo prezzo.

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