Mostra “Un artista chiamato Banksy”

Banksy Murales Venezia 2Cuori in Viaggio

Banksy è un artista e writer inglese, considerato ormai uno dei maggiori esponenti della street art. Le sue opere spuntano all’improvviso in giro per il mondo, disegni, stencil, installazioni.

Le sue stravaganti opere sono ormai conosciute in ogni angolo del pianeta anche perché trattano sempre di argomenti attuali e importanti in modo molto satirico. Usa spesso la tecnica dello stencil.

Noi siamo sempre rimasti affascinati dalle sue opere e dal suo senso dell’umorismo un po’ contorto, la sua missione è quella di stupire e sconvolgere. Come quando durante un’asta si è innescato un meccanismo che ha trinciato un’opera in tante piccole strisce.

Banksy e la sua arte di strada

Questo slideshow richiede JavaScript.

I suoi murales di critica sociale e politica appaiono all’improvviso su strade, muri e ponti di città in tutto il mondo. Non vende fotografie e riproduzioni dei suoi graffiti, ma i banditori d’aste vendono le sue opere su strada, lasciando poi al compratore il problema della rimozione.

Le tematiche trattate sono sempre molto attuali: società occidentale e le sue assurdità, la manipolazione mediatica, la troppa omologazione, le atrocità della guerra, l’inquinamento, lo sfruttamento dei minori, la brutalità della polizia e il maltrattamento degli animali.

Banksy riesce a trattare questi temi con opere belle, vibranti e coinvolgenti, spesso utilizza dissonanze per rendere ancora più forte il suo messaggio.

L’identità di Banksy

Il nome e l’identità di Banksy sono ancora avvolti da un alone di mistero.

Sono state fatte diverse ricerche e ci sono molte teorie sulla sua identità, qualcuno pensa sia una donna, altri un gruppo di artisti, uno studio del Mail on Sunday sembra avergli dato anche un nome e un cognome.

La realtà è che nessuno sa davvero chi sia Banksy e forse è proprio questo mistero a rendere ancora più interessante le sue opere e la sua arte.

La tecnica stencil

Banksy usa nelle sue opere la tecnica dello stencil, conosciuta da tempo, ma mai usata da qualcuno con questa frequenza e creatività. Grazie a questa tecnica il tempo di esecuzione si riduce notevolmente. I murales invece hanno tempi di esecuzione più lunghi, aumentando il rischio di arrivo della polizia.

Questa tecnica, si avvale di una maschera in negativo dell’immagine su un supporto rigido, questo consente di creare l’opera con estrema rapidità.

Banksy: mostre in Italia

Le opere di Banksy stanno girando l’Italia di città in città dove la mostra “Un artista chiamato Banksy” viene riproposta.

Noi l’avevamo già vista a Genova, ma a livello di esposizione non ci aveva colpito molto.

Dal 30 maggio al 27 settembre la mostra “Un artista chiamato Banksy” è a Ferrara dalle 11 alle 21 al costo di 10€ +1€ di prevendita, a Palazzo Diamanti.

Il percorso offre una panoramica abbastanza completa su tutto il lavoro di Banksy, le opere sono ben illuminate e risaltano sulla parete scura. Sono suddivise in piccole stanze che ne esaltano ancora di più la bellezza.

Nell’ultima sala si trova una delle sue ultime opere “Migrant child with flare” il murales presente a Venezia rappresentato con una grande fotografia. Con provocazione rappresenta la società, la quotidianità, la cronaca, e come tutte le sue opere, è attuale e dinamica.

Le opere di Banksy

Questo slideshow richiede JavaScript.

Ora vi parleremo delle nostre opere preferite, quelle che più ci colpiscono e ci emozionano.

La bambina con il palloncino“, la nostra opera preferita è proprio quella andata distrutta dopo essere stata battuta all’asta. Una delle sue prime opere, risalente al 20o2 quando apparve sui muri di Londra. Rappresenta una bambina alla quale è sfuggito un palloncino rosso a forma di cuore.

Il quadro battuto all’asta realizzato nel 2014 ha la scritta ”C’è sempre speranza”.

Diverse poi le opere di Banksy che raffigurano dei topi. “Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Eppure sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà”. Gangsta Rat fa il verso ai rapper americani degli anni ’90. Seduto di fianco a un grande stereo portatile tipico della cultura hip hop, indossa una tuta, una catena pesante e un berretto da baseball.

La serie Placard Rat appare spesso, c’è sempre raffigurato un ratto indignato con un cartello in mano con frasi che cambiano ogni volta. E’ pronto a protestare, ma al collo ha un simbolo della pace.

Si coglie spesso un parallelismo tra i ratti e lo street artist.

Love Is In The Air, conosciuta anche come Flower Thrower, appare per la prima volta come stencil a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani da palestinesi.

Nel corso dello stesso anno realizza la versione su fondo rosso, manipolando l’immaginario delle rivolte degli attivisti nel periodo della guerra in Vietnam, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Nel suo libro “Wall and Piece” l’artista commenta l’opera così: “I più grandi crimini del mondo non sono commessi da persone che infrangono le regole, ma da persone che seguono le regole”.

 

Home » Mostra “Un artista chiamato Banksy”

7 pensieri su “Mostra “Un artista chiamato Banksy”

  1. Giulia dice:

    È un artista che amo molto. Spero di riuscire ad andare a Ferrara per vedere la mostra ed anche la città che deve essere bellissima.

  2. MARTINA BRESSAN dice:

    Non sono un’esperta di murales e street art ma Banksy è un autore che conosco, perchè è impossibile non aver mai visto una sua opera. Come scrivete anche voi, attorno al suo nome e a chi sia davvero, regna davvero molto mistero, ma questo contribuisce ancora di più a rendere più sensazionali le sue opere.. chissà quale storia si ”nasconde” dietro questo autore e dietro le sue opere. Se ne avrò la possibilità andrò con piacere a vedere la mostra a Ferrara.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.