La fotografia di viaggio è la nostra passione, una parte fondamentale delle nostre vite nonché componente imprescindibile di questo blog. Io, Mattia, ne sono attratto dal primo viaggio fatto a lungo raggio. Ho sentito subito il bisogno di scattare per ricordare, documentare e raccontare ciò che avevo davanti agli occhi.
Cos’è la fotografia di viaggio
Sostanzialmente la fotografia di viaggio racchiude in sé varie tipologie di fotografia. In viaggio si scattano ritratti, paesaggi, street, eventi, scene statiche ed altre irripetibili e velocissime. Bisogna essere pronti ad immortalare qualsiasi scena ci si presenti davanti, ad approcciare una persona sconosciuta, ad anticipare una situazione, ma allo stesso tempo bisogna imparare anche a non scattare.
Lo scopo della fotografia di viaggio
Ognuno di noi in viaggio, come nella vita reale, scatta fotografie con uno scopo. Si fanno fotografie per documentare, per ricordare, per raccontare, per dare sfogo alla nostra arte o per condividere momenti felici su Instagram.
Tutto ciò è strettamente legato al messaggio che vogliamo dare al fruitore finale delle nostre foto.
Scattare belle foto in viaggio
Partendo dal presupposto che scattare belle foto è lo scopo principale di qualunque fotografo, amatore o professionista che sia, in viaggio il discorso non cambia molto.
E’ fondamentale conoscere le basi della fotografia, avere esperienza ed essere pronti ad affrontare gli imprevisti, sapere quali sono le regole della composizione e quando infrangerle. Ultimo aspetto ma non meno importante è avere la padronanza del mezzo. E’ inutile avere tanta attrezzatura magari molto costosa e poi non saperla usare o non averne mai letto il libretto di istruzioni.
Il consiglio che posso dare è fare tanta pratica, non avere mai la presunzione di sapere fotografare bene perché c’è sempre da imparare e migliorare, ed avere pazienza, tanta pazienza. La fretta è cattiva consigliera anche in viaggio, se il tempo non è molto allora è meglio non scattare, tanto la foto fatta di corsa verrà poi cestinata a casa davanti al pc.
A volte è meglio non fotografare
Mi è capitato più di una volta che per la foga di scattare, di portare a casa la foto perfetta, non mi sono goduto il momento. Questo per un fotografo di viaggio che per prima cosa è un viaggiatore, una persona che vuole scoprire ed ammirare cose che non conosce, è sbagliato.
Così come è sbagliato intestardirsi nel fotografare ad ogni costo un qualcosa, aspettando ore il momento perfetto che non arriverà mai, solo per ottenere l’immagine che abbiamo in mente.
A volte è meglio lasciare stare, è meglio non fotografare, è meglio non rovinare il momento o peggio perderselo.
La responsabilità del fotografo di viaggio
Chi fa fotografia in viaggio, con lo scopo di documentare e far conoscere agli altri ciò che ha visto e provato, ha un’enorme responsabilità. Che il numero di persone alle quali si rivolge sia piccolo o grande poco importa. Far passare un messaggio errato o fuorviante attraverso una o una serie di fotografie potrebbe influenzare l’opinione di chi le guarda.
Noi questa responsabilità la sentiamo tutta. Quando scattiamo foto che andranno poi inserite negli articoli qui sul blog, prestiamo la massima attenzione. Cerchiamo sempre di enfatizzare la bellezza di un luogo, il nostro scopo è far venire voglia ai nostri lettori ad andare a vedere con i loro occhi quello che gli abbiamo anticipato noi con le nostre immagini e le nostre parole.
Allo stesso tempo però vogliamo e dobbiamo essere sinceri.
Fotografia in viaggio, post-produzione consapevole
La sincerità delle nostre immagini si rispecchia nella post-produzione che ci eseguiamo sopra. Per ogni viaggio spesso creo un preset Lightroom ad-hoc, enfatizzo alcuni colori, agisco su ombre e contrasto, adatto le curve, tutto questo per coinvolgere anche il lato emotivo di chi le osserva.
Tutto questo però lo faccio con una mia personalissima etica, senza stravolgere l’immagine finale ed il suo messaggio. Quando si tratta di migliorare uno scatto, renderlo più poetico o attraente, rendere giustizia ad un panorama stupendo ma fotografato con una luce pessima, io sono il primo a giustificare la post-produzione.
Mai e poi mai mi permetterei di sostituire un cielo brutto con uno più bello scattato in un altro luogo o peggio ancora artificiale. Non elimino elementi di disturbo che nella realtà non si possono rimuovere, un passante lo si può anche clonare ma un palazzo direi di no.
Vedere in un articolo di viaggio che parla di Parigi una Tour Eiffel con dietro l’aurora boreale o leggere un post su Dubai e vedere il mare dalla finestra di un hotel rivolto in realtà verso il deserto, per me è fuorviante, è prendersi gioco di un lettore.
Il discorso diventa completamente diverso se la foto è fatta ad esempio a scopo artistico o verrà stampata e appesa come complemento di arredo.
Macchine fotografiche per fotografia di viaggio
Quale sia l’attrezzatura giusta per la fotografia di viaggio è difficile dirlo. Ognuno ha le sue preferenze, il suo budget, la sua resistenza fisica.
Ho già trattato in due articoli qual è la fotocamera migliore e quanto conti l’attrezzatura fotografica.
In linea di massima io consiglierei una fotocamera ad ottica intercambiabile, magari una mirrorless compatta e leggera. Il corpo macchina dovrebbe tropicalizzato ed avere due slot per le memory card, in modo da avere sempre un backup delle foto. Per quanto riguarda gli obiettivi un bel tuttofare tropicalizzato, robusto, abbastanza luminoso e non troppo ampio è una buona base di partenza.
Personalmente con la mia Fujifilm X-T3 ed il Fujinon 16-80 f4 scatto il sessanta per cento delle nostre fotografie in viaggio. Poi per il mio modo di fotografare uso molto il grandangolare Fujinon 10-40 f4 e un po’ meno il Fujinon 55-200 che però per certe situazioni è fondamentale. Un fisso luminoso come il Fujinon 35 f2 è per me fondamentale soprattutto in scarsa luce ed in quelle situazioni dove compattezza e discrezione sono fondamentali.
Trasportare l’attrezzatura in viaggio
Anche su come trasportare l’attrezzatura in viaggio ho già dedicato un articolo approfondito. L’ideale è portare poca attrezzatura in una borsa poco appariscente. In una città che non conosciamo e nella quale giriamo con il cartello “turista” sulla testa l’ideale è non dare troppo nell’occhio aggiungendo una scritta “fotografo” al neon. Questo non solo per la nostra sicurezza ma anche per l’approccio differente che i local potrebbero avere nei nostri confronti alterando inconsciamente la loro naturalezza.
Se stiamo facendo un viaggio lungo ed il lavoro fotografico ha una certa importanza allora bisogna valutare anche l’aspetto del backup dei file.
Questo è quello che per me racchiude la fotografia di viaggio, sono curioso di leggere nei commenti cosa ne pensi!