La psiche durante il follow up oncologico

Obiettivo Fuji 35 f2 Claudia 2 Cuori in Viaggio

Dopo un cancro ci sono due tipi di reazioni: chi vuole dimenticare e chi vuole ricordare e fare tesoro dell’accaduto. Sapete già a quale delle due categorie appartengo, ma in ogni caso c’è un momento che ci ricorda con prepotenza ciò che è successo: il follow up oncologico.

Nel mio caso la mia mutazione BRCA1 prevede un controllo ogni 6 mesi.

Ogni sei mesi la ferita si riapre, l’ansia fa capolino e la paura della morte e della malattia ritorna violentemente a far parte della mia vita.

Ogni follow up oncologico a seconda della patologia richiede esami diversi, ma il ritorno in ospedale ci ricorda ciò che è successo e fa riaffiorare le paure.

Come gestisco l’ansia da follow up oncologico

Vorrei dirvi che ho trovato la soluzione perfetta, ma la realtà è che non la gestisco.

Ho imparato ad accettare l’ansia che mi toglie il respiro, il panico che mi prende durante la notte e il nervosismo dei giorni che precedono gli esami.

Inizialmente cercavo di combattere questa mia debolezza, oggi ho capito, dopo averne parlato numerose volte con la mia psicologa, che è un momento che mi devo concedere.

Perché non dobbiamo avere paura di avere paura, è una cosa del tutto normale, soprattutto per chi con la malattia ha toccato con mano la propria mortalità.

Io personalmente ho capito che ho bisogno di isolarmi dal mondo, di restare in silenzio, di chiudermi in una bolla. Ho capito che comunicare la mia paura alle persone non mi serve a molto, la risposta ovviamente è: andrà tutto bene.

Non do agli altri colpa per questa risposta, probabilmente la stessa che darei anche io, ma ormai so che in quel momento mi fa arrabbiare.

Non so se andrà tutto bene, potrebbe andare tutto male ed è impossibile dirlo con certezza. Quindi la soluzione giusta per me è chiudermi in una bolla, piangere se mi va, fare cose che mi piacciono oppure buttarmi a capofitto nel lavoro per tenere la mente impegnata.

Impara ad ascoltarti

L’unico consiglio che vi posso dare è quello di imparare ad ascoltarvi e capire cosa vi fa stare bene e cosa male, e concedervi di fare solo ciò che vi fa stare bene.

La vostra psiche nei giorni del follow up oncologico è messa a dura prova e dovete cercare di essere clementi con voi stessi.

Se c’è una cosa che il cancro mi ha fatto comprendere è che la vita è una e devo capire quali sono le mie priorità. Nella mia vita a piccoli passi sono entrate yoga, meditazione e il supporto psicologico perché sono un aiuto nei momenti difficili.

2 Cuori in Viaggio è nato proprio dalla ricerca di ciò che mi faceva stare bene.

Cercate il cambiamento, inseguite ciò che vi rende felici. Tagliate relazioni con persone che vi fanno male e circondatevi di persone positive, inseguite le vostre passioni, realizzate i vostri sogni.

Avete avuto una seconda possibilità, fategli onore.

Che la felicità sia la tua bussola

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3 pensieri su “La psiche durante il follow up oncologico

  1. Chiara dice:

    Grazie
    Non sai quanto queste righe facciano breccia, perché solo chi ci è passato lo può capire.. Vorrei imparare a stare meglio psicologicamente…

    • Claudia & Mattia dice:

      Vero solo chi ci è passato può capire. Vedrai che con il tempo starai meglio. E’ un percorso, ad ostacoli, ma è un percorso e piano piano si sta meglio. Ti abbraccio e se vuoi fare due chiacchiere scrivimi in DM su Instagram. Per qualsiasi cosa sono qui!

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