Spesso si parla di donne che non vogliono avere figli, per alcuni sembra una cosa davvero strana.
Siamo nel 2019 eppure noi donne per questa scelta siamo ancora criticate e giudicate nei modi peggiori.
“La maternità non è un destino, è una delle tante scelte delle donne” cit. Collu a Popolo Sovrano.
Questa è una grande verità, non tutte le donne sono uguali, non tutte hanno questo desiderio di maternità. Oggi per fortuna fare un figlio per una donna non è più un dovere, ma una scelta.
Chi mi segue su Instagram sa che spesso ho affrontato questo argomento perché mi sta molto a cuore. Non voglio figlia, ma ho un gatto, viaggio e sono felice.
Smettete di chiederci quando faremo un figlio
Se c’è una cosa che trovo ancora peggiore del pensare che una donna deve necessariamente fare un figlio, è chiedere continuamente quando lo farà!
Per anni ho sopportato allo sfinimento questa domanda.
Io sono una di quelle donne che un figlio non l’ha mai voluto, che fugge dai figli degli altri e che non si vergogna a dirlo.
Non ho l’istinto materno, quando lo consegnavano probabilmente stavo facendo shopping! Non mi sono mai vergognata di questa cosa (perché poi?), ma ho sempre dovuto subire critiche, battute e sguardi basiti quando lo dichiaravo.
Perché una donna che non vuole un figlio si deve giustificare? Chi fa figli deve giustificarsi con qualcuno? Dobbiamo necessariamente essere considerate immature, egoiste o arriviste, ma in realtà siamo solo donne che hanno scelto.
E’ stata una delle prime cose che ho detto a mio marito quando l’ho conosciuto, perché sono consapevole che per molte persone è importante e non volevo iniziare una relazione senza mettere in chiaro la cosa. Sarebbe stato un rapporto finito ancora prima di iniziare.
Domande indelicate
Mi sono sentita chiedere “Quando farai un bambino?” ovunque, dalla vecchia zia, dalla compagna di banco delle elementari incontrata per caso, persino dalla signora anziana a cui ho passato il pacchetto di grissini che era troppo in alto sul ripiano al supermercato.
C’è chi ti incontra dopo dieci anni e prima ancora di chiederti come stai ti chiede quando farai un bambino, ma vi sembra normale?
Mi hanno detto che non saremmo stati una coppia completa, che non saremmo mai stati una famiglia e la peggiore “Se non fai un figlio da vecchio chi ti guarda?”. Neanche poi un figlio fosse il badante designato!
Ogni volta rimanevo basita dalla poca delicatezza delle persone e soprattutto da questa idea di dovere, come se fosse scritto sulla costituzione.
Domande che possono fare male : donne che non vogliono avere figli
Oggi ho 38 anni, sono in menopausa perché ho tolto le ovaie dopo il cancro e per fortuna non voglio avere figli!
Se vuoi leggere la mia storia ne parlo nella rubrica “La viaggiatrice guerriera“
Oggi mi rendo conto di quanto quelle domande possono ferire, oggi penso alle mie amiche che non riescono ad avere figli o a chi dopo un cancro si trova nella mia situazione. Ora quelle domande invece di darmi semplicemente fastidio mi fanno proprio arrabbiare!
Se una persona sta soffrendo perché un figlio non ce l’ha sapete che dolore deve provare nel rispondere alle vostre indelicate domande?
Mi rendo conto che qualcuno lo fa con leggerezza, senza rendersene conto, ma è un argomento delicato nel quale non si dovrebbe entrare. Sono circostanze in ogni caso molto personali e nessuno ha diritto di dare un giudizio.
Io nel mio piccolo combatto la mia piccola battaglia personale, ma non lo faccio per me, la mia è stata prima di tutto una scelta e me ne frego, lo faccio per tutte le donne che per questa non maternità stanno soffrendo.
Alla domanda “Perché non fai un bambino?” rispondo “Non posso averne, ho avuto il cancro!”, per un attimo mi dispiace per chi me lo chiede, solitamente le persone si mortificano.
So però che probabilmente la prossima volta questa persona ci penserà due volte prima di chiederlo a qualcun’altro!
Ricordate che diventare madre deve essere una scelta, non un’imposizione sociale.
Personalmente preferisco viaggiare che fare la mamma.
Io e Mattia siamo comunque felici, siamo comunque completi e siamo comunque una famiglia. I nostri genitori hanno accettato da tempo le nostre scelte e le rispettano. Abbiamo preso un gatto e non ci manca altro.
Un abbraccio a tutte!
Appartengo alla categoria dei “vorrei ma non posso” e ancora fatico a convivere con il dolore. Mi ripeto spesso che arriverà anche per me il tempo dell’accettazione, quando finalmente i mille “se” che mi frullano in testa si placheranno. Arriverà, ma sono ancora lontanissima da quel traguardo. È dura metabolizzare l’idea soprattutto se da quando sei bambina sogni di avere figli, perché disgraziatamente hai un’istinto materno imbarazzante. È dura non colpevolizzarsi, ” ho aspettato troppo”, “si vede che non me lo merito”. Perché purtroppo sono bravissima a colpevolizzarmi, sono il carnefice perfetto. Ed è ancora più dura se tutti intorno a te ti fanno capire che forse sarebbe anche ora di mettere in cantiere un figlio “perché hai una certa età…”.Ho 40 anni, e ho passato gli ultimi due anni a fare tentativi disperati con il mio compagno. Non arrivano, ma ovviamente tutti si sentono in diritto di chiedere e di fornire un parere non richiesto. A volte mi sento soffocare, vorrei solo che mi lasciassero in pace con il mio dolore.
Cara Cristina,
Non colpevolizzarti lo sai che non c’è una colpa. Le cose ci capitano…so che siamo brave a puntarci il dito(io mi sono colpevolizzata quando ho scoperto di avere il cancro).
Purtroppo ci sono cose nella vita che capitano e non ci possiamo fare niente.
La gente poco delicata invece non la dobbiamo tollerare!
Io questo post e le storie che ho fatto oggi le ho fatte anche per chi come te soffre per questa non maternità.
Perché non essendo un cosa che mi provoca sofferenza mi è più facile rispondere a tono.
Ti mando un grande abbraccio, sperando che il dolore diventi via via più sopportabile.
Che boccata d’aria! Mi presento, Cristina, 41 anni, una figlia di 4 avuta dopo 2 dolorosissimi aborti spontanei. E fosse per me ci fermiamo qui, grazie, ho già dato. Ma ogni giorno, ogni caxxo di giorno che Dio manda in terra arriva un tizio/a che passa per la strada a fare presente che DEVO fare il secondo. “No, grazie, finirei per trascurare la prima, e soprattutto non ho più voglia di rivivere l’ansia che tiene sveglia la notte finché non scopro che il nascituro è in salvo da tare genetiche… dopotutto è una situazione accaduta quando ero ben più giovane”. “Eeeeeh ma mai dire mai!!! Eeeeh ma a tua figlia che resta sola non pensi ( e qui veramente scatterebbe la violenza) Eeeeh ma non sei mica la prima ad aver perso un bambino…” Mi sta venendo la gastrite…non ce la faccio più, queste pressioni mi fanno davvero male da morire. Mi stanno portando via la pace e mi sento come se mi stessero derubando del tempo felice che vorrei vivere con mia figlia, senza sbatterle addosso la mia infelicità per essere continuamente giudicata da chi non sa nulla…o che ha il cervello grande come una lenticchia.
Cristina capisco la tua gastrite. Sembra così difficile per le persone evitare di mettere becco nelle vite altrui! E non capiscono il dolore che creano. Io oggi rispondo a tono e se posso li mortifico e confesso che non mi dispiace. Se la gente non capisce va educata e dopo anni di buone maniere ora basta. Ti sono vicina e ti abbraccio. Goditi la tua vita e non ti curar di loro!
Io sono una giovane donna di 24 anni e più cresco e più capisco che essere donna mi fa vomitare e che mai vorrei avere figli. Sono una persona solitaria, asociale, vivo nel mio mondo (ahimè sono artista e come si dice sempre noi artisti viviamo in un’altra dimensione) e non sarei in grado di badare a nessuno. Ho provato a tenere animali e credetemi, è stata durissima! Figuriamoci un bambino che ti consuma fisicamente e mentalmente. Col cavolo che me ne torno dal lavoro per ridurmi a fare da massaia ad un bamboccio/a come faceva mia madre con me (poi quella era fuori di testa dunque erano casini se non rispettavo i suoi voleri!).
Fare figli significa rinunciare a mille cose, interessi, tempo libero…ma per piacere! Inoltre viviamo già in un pianeta surriscaldato e sovrappopolato dunque perché devo aggiungerci un ulteriore bocca da sfamare quando gli orfanotrofi (per fare un esempio correlato) sono pieni di benedette anime che vorrebbero avere una famiglia?! A mali estremi preferirei adottare, CREDETEMI! La mia questione personale, però, sta anche nel fatto di non volermi assolutamente ridurre a patire dolori durante la maternità, essere guardata come oggetto sessuale, rischiare di stare male per ben 9 lunghi mesi per un bambino e poi??? Magari perdere il lavoro, non tornare fisicamente come prima, cicatrice…?!? Ma vi prego!
Evidentemente io sono molto mascolina – attenzione, non uomo perché esserlo mi farebbe alquanto ribrezzo – però una via di mezzo fra i due generi lo sono, e punto alla carriera, all’indipendenza totale che da quando avevo 18 anni sto conducendo e di certo non mi riduco a fare figli vedendo i tempi che corrono rischiando pure di perdere il lavoro ed essere trattata da “donna”. I figli, inoltre, credo che non siano per tutti ed io rientro proprio nella categoria di donne inadatte poiché incapace di dedicarmi agli altri. Inoltre ho avuto una sola relazione in vita mia (manco sentita e vissuta emotivamente) finita assai male dopo neanche un anno e mezzo e da li ho capito che non fa per me nemmeno la vita coniugale dunque è bene che stia sola. Eheheh poi va be’…ho pure una malattia fisica di cui non se ne parla, è molto complessa e difficile da affrontare per la quale sarei impossibilitata a fare figli.
Certo, ora come ora non mi sono sentita chiedere troppe cose anche perché la gente che mi conosce sa che sono strana, asociale e non conduco vita sociale dunque ad occhio capiscono che tipo di persona sono e fortunatamente chi mi vede passeggiare per la città coglie a distanza il mio stile d’essere, la mia diffidenza, la mia solitudine e tranquillità che evidentemente gli distanzia dal chiedermi certe cose (magari hanno timore nel farlo visto i miei modi assai irruenti di pormi). Mi è successo di sentirmi dire “guarda che fare figli è la cosa più normale che ci sia! Come cavolo ragioni??? Ti schifa fare figli? Non sei tanto umana!! È una cosa naturale! Tu ne hai tanti di problemi su dai…”, oppure di sentirmi dire “eh il ragazzo? Zero?? Come siamo a ragazzi?? A 24 anni dio mio vivi come una vedova? Che bella vita! Quando invecchierai lascerai al comune la tua casa e i tuoi soldi? Minchia, che vita che fai!”. E queste sono solo le uscite peggiori dove di evidenzia una netta ignoranza sociale secondo cui le relazioni umane si basano esclusivamente sulla socializzazione e se sei solitario (uomo o donna che tu sia) sei malato in testa.
Io non sono normale e non mi reputo manco tanto sana, nessuno lo è, e so di essere contro corrente, ma con il cavolo che mi riduco a fare figli perché tutti li fanno! Con sti cuzz’ che mi sposo o fidanzo perché “tutti lo fanno”. Mi sono resa conto che la società segue, e continuerà a farlo, uno stile sociale e di vita standard e fondato, è uno stereotipo di appartenenza che o segui o sei fuori. D’altronde, in una società talmente stupida come la nostra – per di più la mentalità che c’è qui in Italia ha tanti blocchi e deviazioni che andrebbero curate – se sai essere diverso, te stesso, cammini a testa alta sfidando il sistema sei emancipato. Paghi un grosso prezzo in termini sociali. E questo discorso ahimè riguarda sia la donna sia l’uomo. Molti miei conoscenti maschi si sentono dire spesso “ma la morosa??”; “e figli??! Non li vuoi???”; “quando diventerai papà??”…dunque dobbiamo rassegnarci che la stupidità nonché la mancanza di sensibilità, umiltà e comprensione di molte persone non avrà mai tregua.
Fai bene a fare quello che ti senti, anche se le persone non capiscono. La vita è la tua!
Questo articolo mi ha colpita molto! Io desidero un figlio ma non giudicherei mai chi, come te, un figlio non lo vuole. Ti capisco in pieno quando invece continuamente senti dirti: quando fate un figlio? Da quando ci siamo sposati è la domanda che mi viene fatta più spesso..e alla quale ODIO rispondere. Uno che ne sá se un figlio non arriva, se non è il momento e qualsiasi altro motivo . Detesto questa domanda e la trovo sempre molto personale. È una domanda che io non faccio mai e mi piacerebbe molto che non mi venisse mai fatta
Io i figli li voglio, ma non critico chi non li vuole.
Mi domando pero’, quando lo hai detto a tuo marito se lui avesse risposto che li voleva assolutamente cosa avresti scelto?
Se come immagino avresti rinunciato a lui allora possiamo sospettare che lo amavi, ma non abbastanza?
Ciao Alberto, ho pensato di risponderti io, Mattia.
Claudia è stata subito molto chiara sul discorso “figli”, ricordo che fu uno dei primissimi argomenti toccati nelle prime uscite, insieme alla paura del cancro al seno, già 9 anni fa. Ho apprezzato molto questo suo approccio sincero nei mei confronti. Io non ho mai pensato ad un mio futuro con prole quindi il mio ideale di famiglia a due era ed è tutt’ora in perfetta sintonia con il suo. Se io avessi voluto figli non so se avrei/avremmo proseguito il rapporto ma cosa c’entra questo con l’amare abbastanza una persona? Magari lei mi avrebbe lasciato andare come estremo gesto d’amore nei miei confronti per permettermi di realizzare il mio sogno di famiglia con un’altra persona che non fosse lei. Trovo più amore in un gesto così che nel far nascere e crescere una creatura che non desideri solo per far contento qualcuno, che poi chissà quanto sarà contento vedendo come vivi male questa forzatura. Stiamo parlando di un figlio, una cosa che ti cambia la vita, non di scegliere un divano in pelle al posto di uno di stoffa. Io per primo non chiederei mai ad una persona che amo di fare qualcosa di diametralmente opposto ai suoi ideali. Ripeto, non so come sarebbe andata, ma so di certo come sta andando ora, con i cuori gonfi d’amore e che battono all’unisono ?❤️
Si tratta proprio di una mancanza di tatto e delicatezza, da parte della vecchia zia, della compagna delle elementari, della commessa in panetteria. Ti confesso che all’inizio le domande indelicate mi facevano stare proprio male, perché ti giuro che mi sentivo in colpa per non aver sfornato delle creature urlanti (a prescindere dal motivo, a prescindere dal fatto che sia stata una scelta o meno). Ora ci posso quasi scherzare sopra, al punto che alla fatidica domanda: “Cosa aspetti tu a fare un figlio”, rispondo tranquillamente che alla mia età ormai ho passato la data di scadenza. Quando proprio si tratta di persone che non sopporto, dico che in questo modo posso spendere tutti i miei risparmi per viaggiare. E’ vero, risposte del genere spesso mortificano la gente, però mi sento di dire che non mi dispiace perché così la prossima volta non me lo chiederanno più.
Giusto!
Io ho un figlio, ma ho trovato sempre scomoda questa domanda… hanno iniziato a farmela quando ho annunciato il mio matrimonio, poi per diversi anni a seguire, poi dopo il primo bambino mi hanno chiesto quando avrei fatto il secondo… a volte bisognerebbe imparare a tacere o almeno a riflettere prima di parlare… e a rispettare le decisioni degli altri! 🙂
Sottoscrivo tutto, al posto di Mattia metto Daniele e una gatta al posto del gatto. Per il resto siamo praticamente uguali. Anzi, grazie di aver messo nero su bianco questi pensieri. ❤️
Queste domande fanno innervosire anche me, che un figlio ce l’ho.
Ho rischiato di non poterne avere, a causa dell’endometriosi (poco conosciuta ancora, ahimè) ma alla fine è arrivato!
Le donne devono essere libere di NON volere figli e la gente deve STARE ZITTA!!
La tua risposta, che sicuramente ti spaccherà il cuore dal dolore ogni volta che la pronuncierai perchè ti farà pensare a ciò che hai passato, è l’unica che tu possa dare.
Fa niente se chi te l’ha fatta si sentirà mortificato. Va benissimo così! La prossima volta ci penserà due volte!
Vero la gente deve pensare a mordersi la lingua
Sante parole! Nemmeno io ho figli e ho i miei motivi. Ma ho sempre odiato questa domanda! Ti capisco perfettamente.
Concordo, da persona che ha voluto per tantissimo tempo un figlio che non veniva, e le domande delle persone erano veramente indelicate. Quando è nata la mia bimba avrei strangolato chi mi diceva “ci hai messo un po’ troppo ma è venuta bene!”. Credo comunque che l’importante è condividere le scelte con i propri compagni.
Ho adorato il tuo post, grazie per averlo scritto. Con l’avanzare dell’età, sono sempre di più “una che non ha figli”. La cosa sorprende persino me stessa perché a lungo ho pensato di volerne: non ero una di quelle che “io un figlio mai”, ma ho cambiato idea con il tempo e con le esperienze di vita. Di tutte le domande indiscrete e osservazioni altrui che hai elencato, quella che più mi infastidisce è quella che riguarda la vecchiaia… se mi servirà una badante vedrò di pagarla. E sei una grande per rispondere a bruciapelo tirando fuori il tuo cancro per mettere subito a tacere la gente. Forse prima o poi impareranno. Forse. Un bacio!
credo che la scelta di non avere figli sia una cosa rispettabilissima. Ognuna di noi è libera di decidere se e quando averne. Non deve essere una cosa imposta perché donna. Io ne ho tre. Dopo i primi due per un lungo periodo non ne ho voluti. Poi ho voluto Andrea Chandra. 🙂
Condivido in pieno il tuo articolo. Io e mio marito abbiamo deciso di non avere figli x diversi motivi e x fortuna frequento amici e parenti che anche loro non hanno figli e quindi non fanno domande. A me dà fastidio anche quando ti fanno la fatidica domanda e tu rispondi ‘Abbiamo scelto così’… Ti rispondono ‘Eh, se non vi vengono…’. Ma cosa ne sanno? Ci sono coppie che non possono e altre che non vogliono… Ogni caso é a sè. Io invece non capisco chi decide di averli e poi non ci stanno mai insieme, ma delegano ad altri l’educazione dei loro figli… ma mica glielo vado a dire. Mah!!
Purtroppo in Italia ci sono ancora molti stereotipi ben radicati duri a morire e sarebbe davvero importante imparare a pensare prima di parlare. Io ho un figlio, ho scelto di averlo ma ammetto senza vergogna che è molta più dura di quanto mi sarei mai aspettata. Per questo a volte sento il bisogno di staccare e fare un viaggio da sola o con un amica. Non sai quanti sguardi di disapprovazione e mezze frasi. L importante è sentirsi sereni nelle proprie scelte e portarle avanti con un sorriso.
Questo articolo lo sento anche un pò mio. Io non credo che prendiamo decisioni a 100%, ma la vita di ciascuno di noi è già scritta … mai pensare a cosa pensano gli altri e andiamo pe la nostra strada
Io sono proprio una di quelle che, coscientemente, ha deciso di non diventare madre. Di un bimbo. Perché mi ritengo madre di tutti i progetti che porto avanti. Sono perfettamente d’accordo con te: la maternità è una scelta e non è detto che, avendo un rapporto stabile e duraturo, si debba per forza mettere al mondo una nuova creatura. Molto spesso mi sono sentita criticata o mi sono sentita dire “tu non hai figli e quindi non puoi capire”. A me ha fortemente dato fastidio. Viviamo ancora in una società, in un paese, dove la figura della donna è ancora troppo classica, troppo tradizionale. Per me non esistono donne di Serie A o Serie B. Esistono semplicemente donne che hanno diritto di fare le proprie scelte.
Questa cosa la capisco benissimo. Ne ho anche scritto a lungo sul blog. Ora sono mamma, è vero, mamma a modo mio, ho fatto una scelta diversa, non ho procreato, ma ero una di quelle che non voleva figli e quelle domande inopportune me le facevano continuamente. Posso dirti una cosa? Me le fanno ancora adesso rispetto alla mia “scelta”. Perciò direi che le parole di Dante “non ti curar di loro ma guarda e passa” sono ancora valide 😉
Concordo a pieno con te. Avere un figlio è una scelta, non averlo può essere una scelta voluta ma anche non voluta. La gente spesso parla senza pensare, chiede senza contare fino 10 e a volte ferisce!! E se uno appunto non può averlo o non riesce ad averlo? Eheheheh loro giudicano e anzi ti dicono di muoverti!!! Spero che un giorno ci allontaneremo da questi stereotipi sociali e che la gente inizierà a pensare un po’ di più per sè.
Me lo chiedo anche io
Alla soglia dei cinquant’anni mi rendo conto che qualsiasi scelta si faccia nella propria vita, che c’è sempre qualcuno che deve metterci bocca, criticare e puntare il dito. Se non diventi madre, se vuoi una squadra di calcio, se vuoi … non andrà mai bene nulla!
Vero…la gente non ha nulla da fare
Anch’io sono una donna che ha scelto liberamente di non avere figli, e non per questo mi sento criticabile o meno donna. E non è vero che la maternità è un istinto innato o un dovere dettato dalla sopravvivenze dell’umanità. Ho messo al primo posto me stessa e la mia libertà, mai avuto nessun pentimento
Idem per me
Anch’io , dopo aver avuto la bambina, mi sono resa conto di avere poco istinto materno, e mi sentivo privata della mia libertà. Un figlio vilente o nolente è una catena, sempre, anche quando andrà via di casa. Non ho mai giudicato, anzi!!! Ho sempre apprezzato chi ha messo da subito paletti. Non mi sento, punto! E tu sei una grande donna. Ma hai avuto un compagno che ti ha assecondata. Per molti non è così.
È vero sono stata fortunata, anche se è una cosa che ho messo in chiaro da subito con Mattia
sono assolutamente d’accordo sulla libertà di scelta! una donna (ma anche un uomo) devono poter esser liberi di scegliere se diventare genitori o meno..anche perchè a volte si fanno figli solo per la pressione esterna..e si fan poi dei danni tremendi! perchè li si vive come un peso, una limitazione etc
Condivido! A volte i figli si fanno perché la “società” fa pressione. Non è un bene per nessuno
Ho letto con interesse questo post perchè anche io, se pur più vecchia, sono come te, ho scelto, anzi abbiamo scelto di non voler figli e parenti e amici li a giudicare. in effetti noi stiamo bene così, la ns è una famiglia, a due, ma sempre una famiglia, cosa che mia mamma ancora ogni tanto non capisce. Ma se si è felici, alla fine anche gli altri capiranno e se non lo fanno, amen. Ho imparato a decidere con la mia testa e non con ciò che pensano gli altri.
Mi ritrovo a pieno in quanto scritto in questo articolo. Mi ci ritrovo, ma nella mia “condizione” la cosa va anche oltre. Le domande di rito sono sempre le stesse, ma le persone non si rendono conto di quanto queste domande siano fuori luogo e facciano anche stare male. Male il doppio se a porle (o a fare delle osservazioni) sono persone che vivono in casa con te. Le domande sono: allora, il fidanzato? (al che una volta ho risposto che il mio fidanzato aveva le tette); poi arriva quella del: “Ma non c’è proprio nessun ragazzo che ti piace?”, “Ormai hai quasi 30’anni, non ti rendi conto che sarebbe l’ora di mettere su famiglia?”, “Guarda che poi, tutti gli amici si sposano e creano famiglia e tu rimarrai sola come un cane”. Fino alla più ridicola del repertorio “Ora è il caso che tu la smetta di giocare che ormai sei grande, e ti cerchi un uomo serio”. Poi ovviamente i classici, “ma di figli non ne vuoi?”.
Ma io mi chiedo, per essere una donna nel 2019, devi per forza essere madre? Se non hai figli, smetti di essere donna?
Guarda è davvero una cosa assurda…e uno tra l’altro non può voler stare da sola?
Claudia sei una forza! Ci vuol coraggio per condividere una cosa così personale, sia con noi che leggiamo l’articolo, ma anche per dare certe risposte a chi non sa farsi i fattacci propri! Per me è stata una tortura con la laurea, ma finita la laurea ti chiedono quando ti sposi e poi quando avrai figli, che in realtà la società non li vuole sti figli, visto che quando vai a fare un colloquio di lavoro ti snobbano a priori perché sei ‘in età da figli’… sarà una lunga battaglia!
Già, ma noi non molliamo
Il tuo articolo mi ha davvero colpita. Ho 28 anni, e nessun figlio. E probabilmente non lo avrò mai, perchè non mi sento capace di educare un bambino e di rinunciare a tantissime cose che poi, per forza di cose, non potrò più fare.
Io ne ho 37 e non ne posso più avere. Non ne ho mai voluti per i tuoi stessi motivi!
Il bombardamento di domande di questo tipo lo abbiamo “ricevuto” subito dopo il matrimonio: non vuoi farlo un pargolo 10 minuti dopo aver messo la fede al dito? NO, ma non per questo non rispetto chi ha scelto diversamente. Se dobbiamo essere onesti non so se faremo mai dei figli, l’età avanza, non è un mistero, ma non ne siamo ancora convinti. Quanto alla gente che non si fa mai i fatti propri, dopo tanta diplomazia è scattata “l’ignoranza romagnola” e, in questo caso, è meglio che non dica altro ?
Grandissima!
Condivido ogni tua parola, brava che sei riuscita a descrivere un sentimento/pensiero così delicato visto che è un argomento ancora tabù (almeno qui in Italia)!
Io sono per il vivi e lascia vivere (e la gente si dovrebbe fare i fatti propri!),
Non è un figlio a fare la famiglia, e fare un figlio non è un dovere. Punto.
Assurdo che sia un tabù
Il tuo articolo è un po’ un pugnale ed un po’ una boccata d’aria fresca. Se da un lato mi colpisce profondamente ciò che dici e ciò che leggo nei commenti di altre donne che gridano la propria consapevolezza e diritto di non voler avere figli (nel 2019 è ancora un tabù), dall’altro mi rincuora sapere che non sono sola.
Ti capisco perfettamente…purtroppo o per fortuna non siamo sole
Ti ringrazio per questo articolo Claudia, purtroppo c’è ancora bisogno di parlarne e di scriverne ma noi, donne che non abbiamo figli difendiamo ogni sacrificio e ogni sacrosanto diritto a scegliere.
È assurdo ma è così!
Come mi sento coinvolta dal tuo articolo! A me infastidisce molto quando mi chiedono quando ho intenzione di fare un figlio. Mi infastidisce ancora di più, però, il fatto che, di fronte alla mia risposta “Figli non ne voglio”, mi si risponda “ma sì, c’è tempo, cambierai idea” come se non potesse essere una mia legittima e consapevole scelta quella di non voler figli. Non è questione di tempo (ho 35 anni), è questione di decisioni accidenti!
Nessuno mette in dubbio la scelta di avere figli però
Anche io odiavo quando mi dicevano così!
Non credere, anche se fai solo un figlio, la gente ti chiede perché non ne fai due e se ne hai tre ti chiedono come mai ne hai fatti così tanti. La gente non si fa mai gli affari propri. O forse cerca conferme sulle scelte o non scelte che ha fatto. Comunque appoggio la tua scelta. Come appoggerei la scelta di chi ha fatto uno, due, tre, 10 figli. Se è una scelta consapevole.
L’importante è scegliere consapevolmente quello che ci fa felici
Certo che non sono mai contenti!!!
D’accordo con te! A me i figli sono capitati e ho scoperto che mi piaceva essere madre… ma é stato un caso! Le donne sono tutte diverse, ci sono quelle nate mamme, quelle che lo diventano, quelle che si trovano a esserlo e quelle che non ha nn no figli per scelta o per destino! Siamo stupende così :belle e diverse!
E chi fa le domande … le farà sempre … ci sarà sempre qualcosa che non va bene… tu sorridi e vivi…
La cosa incredibile è che questa insensibilità provenga da altre donne.
La maternità deve essere una scelta e non un obbligo sociale.
Sono d’accordo con te al 500% o anche di più! E ti ringrazio a nome di tutte le donne: la tua risposta così onesta a chi fa queste domande indelicate fa sì che queste persone imparino a stare zitte e a non rivolgere la stessa domanda inopportuna ad altre donne, nel futuro. Quindi: GRAZIE!
Siamo in tante a pensarla così, a scegliere di non diventare mamme. Tantissime a volerlo e a non potere. É ora che le persone smettano di entrare nella nostra sfera privata!
Chissà se impareranno! Un abbraccio
Sono ovviamente d’accordo con te Claudia! E anche se io un figlio l’ho desiderato e per fortuna l’ho avuto, ho sempre condiviso questi tuoi pensieri. Pensa che a me sarebbe anche piaciuto averne un altro di figlio e non posso averlo, ma accetto questa realtà. E ti assicuro che in questa situazione fa male sentirsi continuamente chiedere “a quando il secondo?”. Sì perché una volta avuto il primo, le domande irriverenti continuano…
E comunque indipendentemente dalle situazioni di “impossibilità” a diventare madre, mi fa ancora molta rabbia sentirmi dire “ormai hai una figlia, dimentica tutto il resto”, “con una figlia piccola come fai a voler fare tutte queste cose, devi limitarti”, ecc ecc. È chiaro a tutti che avere dei figli comporta dei cambiamenti importanti nella vita di una persona (donna e uomo) ed è anche chiaro che specialmente in Italia gestire maternità e il resto della vita è molto difficile. Io faccio fatica. Ma ci provo cavolo! Non mi basta essere madre, non sono soltanto una madre, sono molto altro! E invece di sentirmi dire “beh è ora che inizi a limitarti visto che hai un figlio”, sarebbe molto più bello sentire incoraggiamenti a fare altro, a portare avanti le mie attività, a mettercela comunque tutta! E ti posso assicurare che questi incoraggiamenti sono davvero pochi, forse assenti del tutto…”tanto ormai hai una figlia, cosa vuoi di più dalla vita? magari un fratellino o una sorellina così siete una famiglia completa”
Ma non lo vede nessuno che oltre ad avere una figlia, faccio anche altro? Ma non vi accorgete che ho un lavoro, che provo ad avere hobbies, che provo a portare avanti tante passioni? Mia figlia è una mia priorità, ma non è “il mio tutto”, non ha l’esclusiva! Quanto può essere difficile aprire la mente alla possibilità che al mondo esistono persone che la pensano diversamente?
Quindi Claudia, hai tutto il mio supporto. Non siamo donne o uomini (persone insomma!) realizzati solo se abbiamo figli!
Continuate tu e Mattia con i vostri bellissimi viaggi e le vostre meravigliose foto! Siete una bellissima famiglia! 🙂
Ma le persone farsi i…… loro no? Siamo persone prima di tutto, non ci si deve annullare solo perché si è diventati genitori!
Fai bene a continuare a coltivare le tue passioni.
Ti abbraccio
Sai che condivido ogni tua parola. I figli non si hanno per tanti motivi. Io, come te, non sono mai stata molto materna ma non nego per un periodo ho pensato che poteva essere il momento di fare un figlio. Poi la natura ha aiutato questa mia scelta e penso sia giusto così. Non mi sento per questo meno donna e oggi le famiglie sono di mille tipi. Non è un figlio a fare una famiglia.
Esatto noi abbiamo due splendide famiglie comunque!
Come mi sono ritrovata nel tuo articolo. Ho 33 anni e già da molti anni ricevo queste domande e critiche fastidiose. Ho l’endometriosi dalla nascita, ho già subito la prima operazione, sono quotidianamente sotto farmaci e ormoni e forse non portò avere figli in futuro.. ma questo le persone non lo pensano, vedono solo che ormai sono “vecchia” e dovrei decidermi a provarci. Non ne sento il bisogno e nemmeno in passato l’ho mai sentito, non voglio che questo per gli altri sia visto come un difetto, semplicemente chiedo di essere accettata per le mie scelte, come io accetto le scelte degli altri pur non condividendole.
Ti mando un abbraccio Claudia!
Giada
Giada hai tutti i diritti di essete accettata per le tue scelte e nessuno si deve permettere di giudicarti. Ti abbraccio anche io!
Ciao Giada, volevo solo abbracciarti e comunicarti la mia piena comprensione. Ho il tuo stesso problema, non l’ho scoperto alla nascita, l’ho scoperto molto dopo. Quindi puoi immaginare che rotture di scatole quando le persone ti fanno la fatidica domanda sui figli… se poi purchè la finiscono accenni che hai l’endometriosi, nemmeno sanno cos’è e sembri pure passare per pazza, perché “tanto i dolori durante il ciclo ce li hanno tutte”..
Ho 28 anni, tre colleghe incinte che partoriranno tutte a breve e molti hanno iniziato a chiedermi se io sarò la prossima un po’ per l’eta (qui in UK sono considerata già grandicella per non avere figli, visto che ho colleghi di 22 anni che hanno già 3 bambini), un po’ perché sto con il mio fidanzato da cinque anni e quindi credono “sia ora”. Eppure non capiscono che, al momento, non mi sento pronta. Lo vedo come un sacrificio l’avere un figlio, mettere tutta la tua vita da parte per un figlio non è una mia prerogativa.
Spesso le donne vengono additate per pensieri del genere, non capendo che non tutte sono pronte/possono avere figli/voglio avere figli. Si dovrebbe invece insegnare alle persone che i figli non sono un “traguardo”per sentirsi realizzate, più donne.
Esatto non siamo meno donne perché non abbiamo figli! La scelta per fortuna nel 2019 è un nostro diritto e va rispettato!