Ripassiamo le basi: Il Diaframma in fotografia

Diaframma in fotografia 2 Cuori in Viaggio

Il diaframma in fotografia è tra le prime cose da conoscere se vi state appassionando a questo mondo, come per tutto è giusto partire dalle basi.

Il diaframma, insieme ai tempi di scatto ed alla sensibilità ISO, fa parte del famoso triangolo dell’esposizione.

Questo è uno dei punti che tratto nella mia consulenza di fotografia.

Definizione

Da Wikipedia : “Il diaframma in fotografia è il meccanismo usato per regolare la quantità della luce che attraversa l’obiettivo, in maniera analoga all’iride dell’occhio umano.”

Cos’è e dove si trova il diaframma in fotografia

Questo meccanismo si trova al centro del sistema ottico, ovvero degli obiettivi intercambiabili delle reflex e delle mirrorless. E’ composto da lamelle a ventaglio inverso che aprono o chiudono il passaggio della luce dal sistema ottico verso il sensore.

Il numero di lamelle che costituisce il diaframma può variare da minimo 2 fino anche a più di 16. Più lamelle ha il diaframma più sarà rotonda e circolare la forma del bokeh, con conseguente complessità dell’ingegnerizzazione dell’ottica. Nel caso di diaframmi con poche lamelle come 3 o 4 restituiranno immagini con effetti ottici molto particolari.

A cosa serve il diaframma

Con un diaframma aperto si otterrà un passaggio di luce maggiore verso il sensore ed una ristretta profondità di campo, viceversa con un diaframma molto chiuso si limita la quantità di luce che colpisce il sensore e si aumenta la porzione di area a fuoco davanti e dietro il soggetto.

Paragonando il diaframma all’occhio umano, se prendete un oggetto e lo avvicinate al vostro occhio, noterete che lo sfondo risulterà sfocato e l’oggetto nitido. Un altro paragone valido è la visione in scarsa luce. Se passate da un ambiente luminoso ad uno scuro, all’inizio non vedrete niente, ma con il passare dei secondi la pupilla si dilata per catturare più luce e voi inizierete a distingue qualche dettaglio in più.

Come si indica il diaframma in fotografia

L’apertura del diaframma è espressa in f e l’incremento dei suoi valori viene definito in stop. I valori stop dei diaframmi seguono uno standard di progressione geometrica. Le ottiche fisse più pregiate hanno diaframma massimo f1.4 ma esistono addirittura obiettivi con diaframma 0.95 come il famoso Nikon Noct.

Gli zoom più costosi hanno diaframma massimo f2.8 costante e sono tipicamente pesanti e costosi, anche qui esistono eccezioni più luminose come il 18-35 f1.8 Sigma Art ma sono abbastanza rare.

Questo per farvi capire che più il diaframma di un’ottica può essere aperto più essa sarà luminosa e al contempo la sua progettazione complicata ed il suo peso elevato. Tutto ciò si ripercuote inesorabilmente sul prezzo che lievita anche di moltissimo.

Come impostare il diaframma

Il diaframma è tipicamente meccanico ma, nelle ottiche di ultimissima generazione, è stato sostituito con una versione elettromagnetica. Quello meccanico ha una levetta che sporge all’altezza della baionetta dell’obiettivo e viene comandato da un meccanismo interno della fotocamera. Quello elettromagnetico viene comandato elettronicamente mediante i contatti posti sempre sulla baionetta.

Il diaframma può essere regolato manualmente tramite ghiera fisica posta sul barilotto, se presente, o dalla ghiera di comando posta sul corpo macchina. In modalità di riposo il diaframma è tipicamente chiuso e viene aperto allo stop impostato solo nel momento dello scatto. Infatti per avere un’anteprima reale della profondità di campo e della quantità di luce catturata, sulle reflex bisogna schiacciare un apposito pulsante chiamato anteprima. Sulle mirrorless solitamente questa funzione va attivata nel menù.

Negli scatti a raffica, il movimento di apertura e chiusura del diaframma è rapidissimo ed è possibile che il risultato ottenuto in foto non sia perfettamente omogeneo, per questo hanno sviluppato la versione elettromagnetica.

Dopo questa spiegazione tecnica ora passiamo a quando e come impostare il diaframma.

Pensare al diaframma prima di scattare

Innanzitutto il diaframma è regolabile se si scatta in manuale, in priorità di diaframmi A (o Av) e in modalità program P. Solitamente si scatta con diaframma aperto per ottenere uno sfocato gradevole ed un soggetto nitido e ben staccato dallo sfondo, ad esempio nei ritratti. Si utilizza un diaframma più chiuso quando si fotografano paesaggi, gruppi di persone non allineate, street.

Abbiamo quindi capito che il diaframma in fotografia è strettamente legato alla profondità di campo, ovvero la porzione di area a fuoco presente prima e dopo il soggetto. Di pari passo però bisogna sempre prestare attenzione alla lunghezza focale utilizzata.

Ad esempio la profondità di campo ottenuta scattando a 18mm con diaframma f4 sarà maggiore rispetto a quella ottenuta scattando a 70mm a parità di diaframma e distanza del soggetto inquadrato. Eh si, anche la distanza alla quale è posto il vostro soggetto conta molto sulla profondità di campo.

Ad esempio se state scattando con un’ottica macro, come il mio Tamron 90mm, ed il soggetto è a pochi millimetri dalla lente frontale, anche se scattate a f22 (diaframma molto chiuso) la parte del soggetto a fuoco sarà veramente ridotta.

A proposito di macro, spesso leggo nei forum di persone che comprano ottiche macro f2.8 e si lamentano che alla minima distanza di messa a fuoco il diaframma non si apre a f2.8 ma rimane più chiuso. Questo è normale, è un effetto fisico della costruzione dell’ottica e comunque in macrofotografia si scatta a diaframmi chiusi quindi nessun problema.

Quali ottiche luminose comprare e perché ?

Se siete paesaggisti ed amate fotografare paesaggi notturni con via lattea e molte stelle direi che un grandangolare spinto con diaframma f1.4 o f1.8 è molto indicato. Si possono tenere ISO più bassi e tempi più rapidi in modo da ottenere stelle ferme e meno rumore digitale.

Se amate fare ritratti un’ottica fissa luminosa come un 85mm f1.8 è un fantastico strumento, se potete spendere di più e non temete il peso andate allora sulla versione f1.4. Lo sfocato, detto anche bokeh, in un ritratto ha un’influenza enorme sul risultato finale, oltre al diaframma cercate di sfruttare al meglio lo sfondo che andrete a sfocare.

Se volete fotografare fauna selvatica, corse automobilistiche e sport ed avete una decina di migliaia di euro da spendere comprate un bel 500 f4, poi se pesa troppo e non vi piace regalatelo a me! Scherzi a parte, i supertele luminosi sono strumenti di lavoro eccezionali almeno quanto il loro prezzo, di solito li si vedono montati su monopiede o treppiede con teste gimbal, a bordo campo/pista e in naturalistica ad alti livelli.

Un buon 70-200 f2.8 è ottimo sia per ritratti che per fauna confidente che sport anche indoor. Con le ultime lenti aggiuntive closeup di altissima qualità NiSi si può addirittura usare per la macro. E’ un compagno immancabile nel corredo di un fotografo, insieme al 24-70 sempre f2.8.

Conclusioni

Bene, ora che vi ho fatto venire voglia di comprare ottiche luminose e mi state odiando per i soldi che dovrete spendere vi do 2 ultimissimi consigli :

  • tutte le ottiche, anche le più costose, rendono meglio a livello di nitidezza con il diaframma chiuso di uno stop piuttosto che a tutta apertura;
  • con i diaframmi molto chiusi, da f16 in su, si rischia di ottenere antiestetiche aberrazioni cromatiche, si enfatizzano i segni di sporcizia sul sensore e le fonti di luce assumeranno la tipica forma a stella.

Se state cercando un programma con cui editare le vostre foto vi consiglio Post produzione foto con Lightroom

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